Una vittoria per il rilancio, poi lo stop. Sono sorrisi a metà quelli in casa Scanzorosciate, costretto a fermarsi proprio subito dopo il primo squillo stagionale nel derby con il Calcio Brusaporto. E’ il presidente Flavio Oberti a tirare le somme di questa prima parte della stagione, con un’analisi come sempre sincera: “La prima vittoria è sicuramente un buon viatico, anche se siamo consapevoli che la squadra ha qualche problema rispetto allo scorso anno – spiega il numero uno dello Scanzo -. Questo al netto di un calendario tutt’altro che agevole, che ci ha fatto incontrare già nelle prime giornate alcune tra le squadre favorite del girone come il Seregno, il Villa d’Almè, il Franciacorta e lo stesso Desenzano, ancora alla ricerca di una quadra ma con un organico invidiabile. Forse l’unica partita che abbiamo sbagliato in pieno è stato il derby con il Villa d’Almè, mentre nelle altre ci siamo comunque fatti valere al di là del risultato”.

Qualche problema lo ha creato la situazione giovani, con il portiere Colleoni e il difensore Nessi tornati alla Virtus e il centrocampista Vallese ceduto al Monza in una situazione di mercato avanzata: “Una cessione che ha un po’ scompigliato i nostri piani, e che ci ha obbligato a rivedere il nostro parco giovani – spiega Oberti -. Inoltre abbiamo perso giocatori importanti come Paris, mentre uno dei nostri leader difensivi, Giambarini, ha incassato una squalifica di tre giornate a inizio campionato. Di conseguenza siamo partiti un po’ con il freno a mano tirato, anche se poi è arrivata una vittoria preziosa che ci ha rilanciato”.

Di certo l’incertezza sul proseguo della stagione non aiuta: “Basti pensare che la prima giornata è saltata per via degli esami sulla positività al Covid che ci sono stati imposti all’ultimo minuto: è assurdo che nel quarto campionato per importanza si arrivi a queste situazioni”. Sulla gestione dell’emergenza il presidente Oberti non si tira indietro nel criticare senza mezzi termini quanto accaduto: “Se la situazione era questa, bisognava avere il coraggio di non giocare. Ci è stato imposto di iscriverci ma non abbiamo avuto nessun aiuto economico. Leggo che la LND ha avuto 5 milioni di euro di contributi, ma a noi sono solo arrivati 3 mila euro dopo averne spesi 6 mila solo per adeguarci ai protocolli. Non abbiamo visto un euro di sconto né all’atto dell’iscrizione, né uno storno nell’arco di una stagione che si è già fermata. Ci hanno dato 3 mila euro, ma di fatto questa è la cifra che la Lega aveva risparmiato grazie alle gare saltate nella seconda parte della stagione”. I ragazzi dello Scanzorosciate sono pronti a tornare in campo, ma secondo Oberti per rivederli in campo bisognerà aspettare un bel po’: “Nessuno ai piani alti ha le idee chiare, capisco che la situazione non sia facile ma per qualcuno lo è stato prendere i nostri soldi per poi lasciarci nella terra di mezzo. E’ una vera presa per i fondelli, ci sentiamo presi in giro”. Il momento è delicato anche per la stessa rosa dello Scanzo: “E’ vero, i giocatori sono sul chi va là, perché la nostra rimane una società dilettantistica, dove di giorno si lavora e di sera ci si allena – conclude Oberti -. Per questo la paura non è solo quella di venire contagiati e non poter giocare a calcio, ma anche e soprattutto di mettere a repentaglio la propria professione”. 

Fabio Spaterna