Una notte magica. L’Atalanta entra in Europa dalla porta principale. Non da Cenerentola qualsiasi. Da vera regina. Demolisce l’Everton, un club che ha fatto la storia del calcio inglese ma che, invece, è sembrata una squadretta di periferia arrivata a Reggio Emilia per  fare da sparring-partner. Nella cronaca della partita non si ricorda una parata di Berisha mentre Stekeleburg, incolpevole, ha subito tre gol ed è stato decisivo su altrettante azioni da gol dei nerazzurri.  Abbiamo aspettato ventisei anni, cinque mesi e venticinque giorni per assaporare una vittoria che è un trionfo. Una vittoria bella, spettacolare e pingue nel punteggio che risolleva le sorti del nostro calcio dopo le  figuracce delle tre squadre in Champions. Il 3-0 ha esaltato i quasi quindicimila bergamaschi arrivati a Reggio Emilia. Dalla Curva Sud del Mapei dove si erano sistemati i nostri della Pisani incitamenti e esaltazioni dal primo minuto all’ultimo per i nostri beniamini che li hanno ripagati con una prestazione sublime. Si sprecano gli aggettivi superlativi ma una partita come quella di giovedì sera resterà nella storia non solo della Dea. Comunque vada a finire. L’Atalanta ha cominciato subito a giocare a calcio. Sono i movimenti e gli inserimenti di Cristante a sparigliare le carte, tant’è vero che in contropiede su assist di Petagna ha realizzato il 3-0 tanto per dire l’insipienza tattica degli inglesi. Koeman ha dichiarato, al termine, che l’Atalanta ha dato una grossa lezione di calcio ai suoi e soprattutto ha vinto una immensa passione nei giocatori nerazzurri mentre l’Everton è stato a guardare. Lento, impacciato e senza idee. Un’Atalanta spettacolare in tutti i settori del campo: difesa impenetrabile con un Palomino insuperabile, in mezzo al campo detto di Cristante, la crescita di de Roon e Freluer (ha colpito una traversa) e gli inserimenti degli esterni, in modo particolare Hateboer, hanno fatto il resto.  Spettacolare Petagna insieme ai tre goleador della serata. Masiello sì, proprio lui, Cristante e non poteva mancare Gomez che però di solito gioca meglio. Ma anche un Papu così, va bene.

GIACOMO MAYER