Dal 2003, l’Associazione Dir. Sport è un faro per tanti dirigenti e tecnici sportivi del territorio, sempre presente e pronta a dare il suo contributo al calcio bergamasco. Anche in questi mesi così difficili la realtà guidata dal Presidente Francesco Salvi resta particolarmente attiva, facendo sentire la propria presenza agli associati e garantendo loro un prezioso supporto. Visto lo spessore dell’associazione, Dir. Sport è in grado di tastare il polso al settore in tempo reale, sondando gli umori di tecnici e dirigenti: per questo ci siamo rivolti al direttore generale dell’associazione, Giuseppe Nicoli, per chiedergli un parere sulle tante novità con cui il calcio dilettantistico sta facendo i conti in queste settimane, a partire dalla tanto discussa Riforma dello Sport decisa dal Governo. A differenza di tanti colleghi, Nicoli – grande esperto del pallone nostrano – promuove le decisioni del Ministero: “La Riforma andrà senza dubbio a migliorare tante anomalie, o almeno dovrebbe farlo – spiega -. Premesso questo, bisogna precisare che tutta la normativa è ancora in fase di elaborazione: è ancora prematuro, quindi, esprimere un giudizio finale. Se ci sarà qualcosa di sbagliato, ci sarà ancora tempo per raddrizzare la barca”.
Anche sulla questione dell’abolizione del vincolo sul cartellino, Nicoli invio alla cautela: “La decisione non deve spaventare, tanto i ragazzi vorranno sempre giocare e le società non avranno più il problema di andare ad affrontare spese importanti per acquisire un giocatore, visto che a fine stagione saranno tutti liberi – spiega -. Non credo che per le società ci saranno contraccolpi economici particolari: saranno svincolati i miei giocatori, ma anche tutti gli altri. Si andrà a discutere direttamente il rimborso spese con il ragazzo o il genitore, senza troppi fronzoli”.
Cambierebbe qualcosa della bozza della riforma? “La nuova normativa andrà a inserire il premio di preparazione per i vivai, magari potrebbe essere previsto anche per chi supera i 18 anni – risponde Nicoli -. In generale però il mio consiglio è quello di superare le paure e aprirsi alle novità, con la propensione ad accettare modifiche che potranno a mio parere migliorare la situazione. Se poi ci saranno regole sbagliate, l’invito alle società è quello di farsi sentire tutti insieme: inutile combattere da soli contro i mulini a vento, basta mugugnare senza farsi sentire, serve confrontarsi per eventualmente mettere nero su bianco delle controproposte concrete da portare in Federazione. Alla fine parliamo di calcio dilettantistico, che vive del prezioso lavoro delle società”.
Nicoli parla anche del rapporto giocatori-società: “Se si ha l’accortezza di comportarsi bene con i propri ragazzi, loro rimarranno sempre lì. Servono dirigenti credibili e seri, come ce ne sono tanti nella Bergamasca: in caso contrario è giusto che i giocatori cambino aria. Noi dirigenti dobbiamo ricordare che abbiamo una grandissima responsabilità nei confronti dei nostri ragazzi, e che dobbiamo sempre cercare di essere d’esempio”.
Infine, il grande dirigente parla dello stop attuale: “Il momento è difficilissimo, è giusto che i ragazzi vogliano fare sport ma dobbiamo ricordarci che prima vengono salute, lavoro e scuola. Lo dico da appassionato, nel mondo del pallone da tanti anni: diamo al calcio la giusta proporzione, altrimenti ci esponiamo a situazioni difficili”.
Fabio Spaterna