Giuseppe Nicoli all’attacco della Federazione. Il famoso dirigente lombardo, da anni punto di riferimento del calcio bergamasco per il suo impegno nell’ambito della Dir Sport, non fa giri di parole sugli imminenti Corsi Uefa C, al via il 22 giugno, che danno l’abilitazione per allenare le squadre dei settori giovanili.

Costo eccessivo, 720 euro a partecipante, solo on line, un business che facendo due calcoli porterà nelle casse della Federazione più di un milione di euro. Spiega Nicoli ai colleghi di Sprint & Sport: “Che senso ha far pagare 720 euro per un corso che viene svolto on line? Il Settore Tecnico ha costi limitati, a star larghi quel corso gli costerà ventimila euro, ma incasseranno tantissimi soldi visto che si svolgerà simultaneamente in tutti i Comitati Regionali”.

Ma l’eccessiva spesa per istruttori e allenatori non è il solo problema che solleva Nicoli. Oltre al fatto che i requisiti richiesti per iscriversi lasciano spazio anche ai famosi prestanome, si chiede infatti solo di aver guidato una formazione in cui non vigeva l’obbligo di abilitazione (Esordienti e Pulcini), c’è anche il caos legato agli spostamenti. Di nuovo Nicoli, sempre dalle colonne di Sprint & Sport: “Il messaggio che arriva dal Settore Tecnico è quello che vogliono mettere le mani nelle tasche dei giovani istruttori. E’ un’assoluta mancanza di rispetto vista l’attuale situazione. Appena è stato pubblicato il bando, ho ricevuto molte chiamate di società della mia zona, tutte abbastanza arrabbiate. E poi, una cosa fondamentale, la prova pratica dove si svolgerà? Se il corso è aperto a tutta la nostra regione e si dovesse scegliere Milano, vorrebbe dire far sobbarcare altre spese agli istruttori…”.

La speranza è che le parole di Nicoli, che ricordiamo è uno dei delegati assembleari lombardi, facciano capire alla Federcalcio che il momento è difficilissimo per tutti ed è venuto il momento di abbassare le pretese.

Matteo Bonfanti