Matteo Pessina si tinge d’azzurro per la prima volta giocando la seconda metà dell’amichevole di turno, Mario Pasalic infila il suo secondo gol con la Croazia dopo quello del 2-1 nel derby nerazzurro con Remo Freuler il 7 ottobre scorso. Proprio il centrocampista svizzero, con Berat Djimsiti e Ruslan Malinovskyi più l’infortunato Robin Gosens, è nella quaterna rimasta a guardare della pattuglia di giocatori dell’Atalanta impegnati nel mercoledì internazionale senza posta in palio se non il ranking.
Cominciamo dal jolly mancino di Monza, che alla prima convocazione è stato gettato nella mischia al posto di Sandro Tonali nella ripresa del poker dell’Italia all’Estonia a Firenze (14′ e 75′ su rigore Grifo, 27′ Bernardeschi, 86′ Orsolini su rigore). Al battesimo del fuoco anche Alessandro Bastoni, suo compagno nella prima parte del 2017-2018, Pietro Pellegri, Luca Pellegrini e Davide Calabria. Sceso in campo col 17 sulle spalle nella coppia in mediana con l’altro ex Roberto Gagliardini, che poi s’è procurato il penalty del tris, Pessina è stato diligente ma non molto propositivo nel 4-2-3-1 con Soriano avanzato e scambiatosi di posizione con Bernardeschi: al 19′ innesca l’uno-due tra Grifo ed Emerson per il tris mancato dall’oriundo con un sinistraccio senza incrociare, imbecca la sterzata con tiro deviato al 26′ sempre del “tedesco” e quindi dà il la all’assolo del dalminese per il primo dei due rigori.
Meglio SuperMario Pasalic, in Turchia-Croazia 3-3, autore del temporaneo 2-2 al 53′, un appoggio di sinistro all’altezza del secondo palo a porta pressoché sguarnita su assist del mancato nerazzurro Josip Brekalo che in capo a un tris cronometrico metterà il pallone del sorpasso, un paio di giri di lancetta prima del pari definitivo di Ünder: al 23′ Tosun su rigore, al 32′ Budimir e al 40′ Türüc gli altri marcatori. Noblesse oblige, il ’95 di Sapalato al 77′ è stato avvicendato al “Vodafone” di Istanbul (s’è giocato alle 18.45) dal monumento Luka Modric.
Rientro nella Slovenia dopo la fase depressiva per Josip Ilicic, 66 minuti prima di essere rimpiazzato da Amedej Vetrih contro l’Azerbaigian a Lubiana: una partita a reti bianche. Hans Hateboer, dal canto suo, poco prima della mezzora ha avuto un testa a testa con José Gayà (costretto a uscire subito), già avversario negli ottavi di finale di Champions League, leggi doppietta al Valencia a San Siro, venendo poi sostituito da Denzel Dumfries nella ripresa in Olanda-Spagna 1-1 (18′ Canales, 47′ Van de Beek) disputata ad Amsterdam. Zero minuti per Gosens, chiamato dalla Germania (1-0 a Lipsia con la Repubblica Ceca, Waldschmidt al 13′) a dispetto della microlesione al soleo sinistro che gli ha fatto saltare le ultime 3 gare atalantine: era ampiamente previsto. In panchina Malinovskyi nel ko all’inglese dell’Ucraina a Chorzow con la Polonia (40′ Piatek, 63′ Moder) dopo il rigore fallito da Yarmolenko al 12′. A riposo anche Djimsiti in Albania-Kosovo 2-1 (Elbasan, ore 16; 31′ Balaj, 65′ Uzuni, 85′ Muriqi su rigore) in uno scontro con 7 “italiani” a pelo d’erba (Berisha, Ismajli, Hysaj, Veseli, Rrahmani, Muriqi e Vojvoda) e Freuler in Belgio-Svizzera 2.1 (Haverlee; (12′ Mehmedi, 49′ e 70′ Batshuayi).