Il suo titolare, Corrado Malighetti:Ora continuiamo a lavorare sulla strada tracciata dal 2007”

Un’acquisizione che ha tutto il sapore della svolta. Il 25 maggio ha rappresentato una data storica, di quelle da segnare col pallino rosso sul calendario. Ma non solo come ricorrenza.

Tanto meno come punto di arrivo. Piuttosto come punto di partenza. Un giorno importante, ecco. Lo è stato per Naster, per l’azienda leader nella produzione di sistemi innovativi di protezione adesiva per ogni superficie, ma anche e soprattutto per tutti coloro che la rappresentano.

Perché l’impresa entrata anche a far parte di Confindustria Bergamo non è solo un fiore all’occhiello del tessuto imprenditoriale bergamasco, ma è soprattutto il suo capitale umano.

Lo sa bene il suo titolare, Corrado Malighetti.
Presente sul mercato da oltre 40 anni, Naster ha una storia passata e recente importante, rappresentata da numeri che la dicono lunga in termini di fatturato, 9 milioni solo nel 2022, capace di vantare collaborazioni e partenariati con 45 Paesi con cui dialoga costantemente, con oltre 35 milioni di metri quadrati di film protettivo prodotto e 300mila scatole di nastri venduti, cresciuta fortemente negli ultimi anni, anche e soprattutto grazie ad una vision, ad una filosofia e ad una mission evolute nel tempo.

E l’impronta è quella voluta dal suo socio unico, Corrado Malighetti, l’uomo prima e l’imprenditore poi che, proprio sul finire del mese scorso, ma messo nero su bianco la volontà di acquisirla completamente, aggiungendo al suo pacchetto di azioni anche quel 20 per cento che, fino al momento dell’atto notarile, apparteneva a Piero Sanna, il socio di suo padre.

Un ulteriore tassello che è andato a completare un disegno cominciato nel 2007 quando lo stesso giovane imprenditore di Tagliuno aveva scelto per un aumento di capitale, tanto da diventarne l’anima piena, ovvero il socio di maggioranza.
L’intento che ha mosso la mano e il pensiero di Malighetti è stato chiaro fin da subito, sia a lui che ai suoi collaboratori: la volontà di tracciare una via, diversa da quella del passato, per garantire un futuro alla sua impresa. E il risultato è stato un vero e proprio cambio di passo.
Un mettersi in gioco significativo, anche personale. Lo scegliere la strada più impervia. Decisioni importanti e a volte costellate di sacrifici. Ma che, col senno dell’oggi, stanno dando i loro frutti.

Questa acquisizione chiude un capitolo e contestualmente ne apre un altro – racconta Malighetti -. E’ stata una decisione fortemente voluta e per certi versi anche necessaria, fosse anche solo per il cambio generazionale che ha accompagnato l’azienda in questi anni e che costituisce un vero e proprio continuum con la vision, le politiche e la mission di cui l’azienda si nutre da qualche anno a questa parte”.

Un taglio con il passato, che come dice lui stesso “ci voleva”, atto a garantire uno slancio nel presente oltre che un orizzonte sempre più ampio. Il tutto senza dimenticare che, se da un lato le strategie apportate in questi ultimi anni hanno consolidato e rilanciato il suo core business, dall’altro lo spirito imprenditoriale, l’iniziativa, l’inventiva , il coraggio e, come si legge sul sito, anche un pizzico di “fame e follia”, per dirla alla Steve Jobs, dello stesso Malighetti, hanno fatto sì che l’azienda si aprisse naturalmente a sfide nuove, una su tutte la creazione di un brand interamente dedicato alla nautica.

Un change importante, quello degli ultimi anni, che ha segnato profondamente l’azienda. Valori, visione, inclusività sociale e legame con il territorio: una combo lungimirante, ideata e voluta tre anni fa, volta a mettere al centro la persona, che passa dalla valorizzazione delle identità e del talento.

Un team importante, il vero valore aggiunto di Naster. Oltre venti professionisti, per la precisione 23, che ogni giorno promuovono, con il loro impegno, politiche fattive e filosofie di lavoro volte a garantire non solo l’esserci per forza o l’esserci legato al profitto fine a se stesso, ma l’esserci per il bene comune.

“In un mondo camaleontico, in cui gli scenari cambiano repentinamente, l’asticella va costantemente alzata. E in questo senso le leve centrali restano la formazione e la motivazione. Sinergie, acquisizioni, governance e la chiara volontà di mettere al centro sempre la persona, fanno di Naster una realtà in continua evoluzione che si apre convintamente a nuovi mercati, nella consapevolezza che, in seguito ad una fase esplorativa e conoscitiva, arriverà anche quella di consolidamento”.

Come a dire, Naster è in viaggio, spinta dal vento in poppa.