Atalanta – Venezia 2-0 (1-0)ATALANTA (3-4-1-2):
Musso 6; Scalvini 6,5 (21′ st De Roon 6), Demiral 6, Palomino 6; Hateboer 6,5, Koopmeiners 6, Freuler (cap.) 6,5, Pezzella 6,5 (28′ st Maehle 6,5); Pessina 6,5; Miranchuk 6, Muriel 7 (28′ st Pasalic 6). A disp.: 31 Rossi, 47 Bertini, 46 Cittadini, 45 Zuccon. All.: Gian Piero Gasperini 6,5.
VENEZIA (3-4-2-1): Lezzerini 6,5; Svoboda 5,5, Caldara 6, Ampadu 5,5; Crnigoj 6,5 (10′ st Mazzocchi 6), Tessmann 6, Fiordilino 5,5 (32′ st Peretz sv), Molinaro (cap.) 5,5 (1′ st Schnegg 5); Johnsen 6,5, Kiyine 6 (17′ st Heymans 5,5); Okereke 5 (1′ st Henry 6,5). A disp.: 1 Maenpaa, 32 Ceccaroni, 55 Haps, 21 Cuisance, 27 Busio, 11 Sigurdsson, 10 Aramu. All.: Paolo Zanetti 6.
Arbitro: Pezzuto di Lecce 6 (Vecchi di Lamezia Terme, Grossi di Frosinone; IV Santoro di Messina. V.A.R. Maggioni di Lecco, A.V.A.R. Lo Cicero di Brescia).
RETI: 13′ pt Muriel (A), 43′ st Maehle (A).
Note: tardo pomeriggio rigido, spettatori 2.757 per un incasso di 16.811,30 euro. Ammoniti Koopmeiners per fallo di mano, Fiordilino, Schnegg, Ampadu e Johnsen per gioco scorretto. Tiri totali 18-5, nello specchio 8-2, respinti/deviati 4-1, parati 6-2, legni 2-0. Var: 1. Corner 8-6, recupero 1′ e 3′ .
Bergamo – Traversa, legno e palle-gol contro da brividi, ma il Ronaldito continua a recitare da par suo il ruolo del vice Zapata calando il 13 per spianare la strada all’Atalanta contro il Venezia nell’ottavo secco di Coppa Italia: il 9 febbraio, salvo rettifiche, sarà ricevuta al Gewiss Stadium la vincente di Napoli-Fiorentina. Una partita certo non regalata, nel freddo pungente all’ombra della Maresana, e in ghiaccio soltanto in extremis grazie alla seconda di fila di Maehle dopo Udine. Decisivi, insomma, i tiri mancini di due destripedi.
Superato il pericolo (7′) sulla ripartenza Crnigoj declinata a destra per il tocco dentro di Johnsen e il taglio ciabattato di Okereke, per i nerazzurri le prove generali di vantaggio sono la doppia occasione (parata) Muriel-Pessina, serviti rispettivamente da Miranchuk e dal rasoterra respinto di Koopmeiners, prima che il colombiano (possibile fallo di mano vagliato al Var) trasformi da due passi la combinazione volante tra Hateboer, il russo e Freuler controllando di petto all’intersezione con la spalla. I lagunari rispondono con la punizione crossata di Kiyine. Lezzerini resta sul pezzo a tiro del ventesimo su Pezzella, incuneatosi grazie al servizio di tacco dell’apripista per sganciare il destro a rientrare non angolato ma teso e ad altezza pugni, mentre è la gamba di Scalvini, finalmente titolare, e non Musso a deviare in angolo la magia a giro di Kiyine servito dall’apertura del compagno di linea (28′). Nell’occasione, a chance sfumata, giallo per il centrocampista olandese per aver stoppato il norvegese con l’arto superiore. I bergamaschi entro l’intervallo potrebbero raddoppiare, al 36′ sulle ali dell’uno-due Muriel-Freuler addosso al portiere ospite e al 43′ con la girata di fronte che scheggia il montante del mancino dei Paesi Bassi accarezzata dal connazionale.
La ripresa si apre con la bordata a lato e alta di Hateboer (2′), ma anche col brivido per il rimorchio di Fiordiliso da Cernigoj sventato in scivolata sopra la traversa dall’esterno destro di casa e dal sinistro nel sacco al volo dello sloveno sull’angolo susseguente di Kiyine vanificato dal doppio offside attivo di Tessmann e Johnsen (6′). Fiato sospeso su ambo i fronti, il match è poco tecnico e per nulla tattico, a squadre allungate. Tra uno spazio e l’altro, se all’8′ l’arquero atalantino protegge il suo palo dal cross del migliore degli ospiti spizzato di Henry, all’11 Pezzella su tiro dalla bandierina rimesso in mezzo dal russo centra il legno lontano adoperando ancora il piede d’appoggio. Di qua i cronometro conosce la tappa del calcio franco da sinistra del suo bomber (20′) staccato dall’incrocio, di là Musso sbaglia il controllo sul retropassaggio di Pezzella per poi salvare capra e cavoli sulla spaccata di Henry (23′). Alla sagra degli errori di mira s’accoda Demiral, che a 6′ dal 90′ incrocia con la sommità del capo l’angolo dell’ex Lokomotiv, finché il danese non decide di approfittare dell’errore di Schnegg conducendo la ripartenza per infilare il sinistro sotto il sette dopo lo scambio con Pasalic.
Simone Fornoni