“Non firmo per il pari, andiamo a Bergamo per vincere, senza alibi”.
Jose’ Mourinho a livello mediatico è rimasto lo Special One dello scorso decennio.
Il 58enne tecnico portoghese non ha vinto più nulla dopo gli anni d’oro all’Inter e al Real Madrid, collezionando delusioni ed esoneri. Anche la stagione attuale sembra già scivolare su un piano inclinato per la sua Roma, attardata con 28 punti e di fatto già fuori dalla corsa Champions in caso di una sconfitta domani al Gewiss Stadium.
Il portoghese però giustamente ha voluto motivare la sua squadra, chiedendo ai suoi una vittoria che Mou non ha mai conquistato sul prato di viale Giulio Cesare.
Mai vincente a Bergamo nel suo biennio interista: una brutta sconfitta per 3-1 nel gennaio 2009 con la Dea di Del Neri trascinata da Floccari e da una doppietta di Doni prima dell’ inutile gol a tempo scaduto di Ibrahimovic. La stagione successiva un 1-1 con reti di Milito e Tiribocchi.
Stavolta parte sfavorito ed è stato il primo a riconoscerlo in conferenza stampa: “C’è una differenza fondamentale fra le rose: Gasperini è lì da 6 anni, io sono qui da 6 mesi, e ciò non è solo un numero legato alla quantità di allenamenti, ma anche al numero delle finestre di mercato. L’Atalanta è una società fantastica, una squadra che in dieci anni è diventata una squadra da Champions League e che può vincere lo scudetto. Noi abbiamo una proprietà nuova, che sta facendo un lavoro fantastico, un allenatore che è qui da sei mesi. Ma possiamo vincere”, ha sottolineato il 58enne tecnico lusitano.
Fabrizio Carcano