67 presenze e 9 gol
tra il 1972-1973 della retrocessione in B (25 e 2, più 4 e 1 in Coppa Italia) e, in cadetteria, tornato dalla quota 0 in A (ma 1 rete in 5 partite di Coppa Italia) alla Juventus di Cestmir Vycpalek, zio di Zdenek Zeman, dall’estate del ’74 alle liste autunnali del ’75 in direzione Avellino. Lutto anche nell’Atalanta per Giuliano Musiello, suo centravanti di sfondamento sotto Giulio Corsini, Heriberto Herrera e Angelo Piccioli.
L’attaccante di Torviscosa (Udine), residente da tempo a Saluzzo (Cuneo) dove aveva aperto una scuola calcio femminile, è morto nelle prime ore del mattino a 70 anni compiuti da 12 giorni dopo una breve ma grave malattia. Ci lascia all’indomani della scomparsa del mito azzurro e del Cagliari, Gigi Riva.
Musiello ha militato, da calciatore, anche nel Genoa, dove prese il posto di Roberto Pruzzo, suo co-capocannoniere nel ’76 in B con 18 gol, nella Roma, nel Verona, nel Foggia, nel Novara, nel Ravenna, nel Cuneo e nel Savona. Cresciuto nel Cervignano, era finito sedicenne alla Spal, allora dedita a pescare talenti nel profondo Nordest, sorte toccata anche ai futuri allenatori nerazzurri Edy Reja e Gigi Delneri. Lascia la moglie Piera Delgrosso e la figlia Elisa.
I canali ufficiali del club bergamasco gli riservano un ricordo molto affettuoso. “Atalanta in lutto. È scomparso Giuliano Musiello.
Musiello, attaccante potente, soprattutto nel gioco aereo, ha vestito la maglia atalantina nella stagione 1972/73 ed in quella 1974/75 (nella stagione 1975/76 disputò 3 incontri di Coppa Italia prima di trasferirsi all’Avellino) – si legge -. Sono complessivamente state 67 le sue presenze in nerazzurro, mentre sono stati 9 i gol realizzati.
Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia atalantina sono vicini ai familiari ai quali sono rivolte le più sincere e commosse condoglianze”.