Alla fine la tanto sospirata ufficialità per Aleksey Miranchuk è arrivata. Il giocatore ha completato le visite mediche dopo quasi quattro giorni di permanenza piena a Bergamo dal suo arrivo in jet privato da Mosca martedì 1 settembre ed è a pieno titolo un tesserato dell’Atalanta. Ad annunciarlo la società nerazzurra stessa sul sito ufficiale.
Mercoledì sera circolavano già le foto della firma sul contratto quinquennale (1,7 milioni a stagione) insieme al procuratore Vadim Shpinev e all’amministratore delegato del club Luca Percassi. Ha scleto la maglia numero 59. 14,5 più una percentuale a favore della Lokomotiv Mosca sulla futura rivendita il prezzo del cartellino.
Il giocatore, nato a Slavjansk-na-Kubani il 17 ottobre 1995 e cresciuto nell’Olympic, squadra della sua scuola, da professionista ha sempre e solo giocato insieme al gemello Anton per la Lokomotiv, in cui approdò a 16 anni e con la cui maglia ha disputato 225 partite segnando 43 gol con 45 assist, fra cui 10 match in Champions League con 2 gol alla Juventus nel girone di qualificazione dell’edizione 2019-2020; 25 e 5 reti, inoltre, nella nazionale della Russia. In bacheca, un campionato russo, tre coppe di Russia e una Supercoppa russa.
Miranchuk deve smaltire (rientro presumibile ai primi di ottobre) una lesione al bicipite femorale destro riportata nel derby con lo Spartak del 22 agosto scorso. Il 30, il saluto ai suoi tifosi prima della partita con lo Zenit, vista da spettatore e la formalizzazione dell’accordo da parte della Lokomotiv. Difficile vederlo in campo prima della sosta per le Nazionali: le prime tre giornate di campionato saranno senza di lui.