Mio padre era orgoglioso di me. Soprattutto negli ultimi anni. I suoi occhi si illuminavano quando mi incontrava, o mi raccontava ad altri. Di quanto lo feci incazzare da giovane, e di quanto, invece, da grande… “Questo è mio figlio”. Penso sia una soddisfazione immensa. Non ho vissuto per compiacerlo. Mai. È servito il suo esempio. Non le parole. E, alla fine, l’ho reso felice. Molti giovani si perdono nella palude dell’illusione. Eppure, la felicità è innanzi. Vicina a ciò che appare scontato. Sapere che se n’è andato fiero di me, riempie la mia vita. Ciao papà.
Evro Carosi
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