Mille auguri di buon compleanno da parte della nostra redazione a Riccardone Zampagna, che oggi compie quarantaquattro anni. Riccardo-gol, 54 presenze e venti reti con la maglia dell’Atalanta dal 2006 al 2008, in due stagioni scarse a Bergamo è riuscito a entrare per sempre nel cuore di ogni tifoso nerazzurro. Protagonista indiscusso del “calcio alla rovescia”, come recita il titolo della sua splendida autobiografia, il cui incasso è stato interamente devoluto in beneficenza, Zampagnone ha fatto la storia dell’Atalanta sia con le sue splendide acrobazie nell’area avversaria (indimenticabili le reti segnate al Brescia, alla Sampdoria e alla Fiorentina), che per le sue parole, genuine e contro, lontanissime dalla grigia banalità delle frasi rilasciate a noi giornalisti da tanti altri suoi colleghi. Straordinario mix di potenza fisica, classe, tecnica e anarchia calcistica, chi scrive se lo ricorda nella splendida Atalanta di Colantuono, fresca di promozione in Serie A e in volo nella stagione di grazia 2006-2007. Lui a far gol, Cristiano Doni a servirlo meravigliosamente, coppia ribelle, geniale e ad alto tasso spettacolare.
Molte le storie, vere o presunte, sul suo addio a Bergamo, fuori rosa il 19 novembre del 2007 dopo un’incredibile sfuriata a Zingonia con mister Luigi Del Neri, arrabbiato per via di uno scherzo troppo pesante in allenamento. Nonostante le scuse del calciatore e i ripetuti appelli dell’intero movimento calcistico cittadino, il tecnico decise di non reintegrarlo chiudendo il discorso su “Zampagna sì-Zampagna no” con quattro laconiche parole: “Non voglio più vederlo”.
Più di chiunque altro professionista, Zampagna è vicinissimo all’idea del nostro giornale, per aver giocato più o meno in ogni categoria, nei dilettanti da ragazzo, per poi salire via via fino al massimo campionato italiano passando da D, C e B, raggiungendo il top, ormai trentenne, proprio con la maglia dell’Atalanta.
Matteo Bonfanti