Tra le poche note liete di questo 2020 c’è sicuramente la Real Calepina, fresca debuttante in Serie D, nata in estate dalla fusione tra Atletico Chiuduno e Sirmet Telgate. Con tre vittorie e tre pareggi ottenuti nelle prime sei giornate di campionato, la nuova realtà del calcio bergamasco occupa la prima posizione nel girone B, al netto delle tante avversarie chiamate a recuperare diverse partite sospese, appunto, a causa dell’emergenza Covid. L’ultimo DPCM, in ordine cronologico, ha sancito lo stop anche per la categoria principe dei dilettanti. Una situazione di stallo che diviene occasione ghiotta per raccogliere le sensazioni del numero uno del club, il presidente Marco Lorenzi: “Penso che sia stato giusto, alla luce dei fatti, fermare anche la Serie D per permettere alle squadre che si sono viste rinviare parecchie partite, di mettersi in pari, in modo da poter riprendere il campionato quando sarà possibile con tutti a pari giornate disputate. Questa è la motivazione principale, perché se spostiamo l’attenzione su altri discorsi, non credo che il calcio sia un vettore così incidente in termini di diffusione del contagio. Un protocollo per la D simile a quello dei professionisti? Credo non sia una soluzione praticabile. I costi sarebbero enormi e andrebbero a gravare ulteriormente sulle casse della società. Credo che le misure adottate sino ad oggi siano sufficienti per garantire uno svolgimento dell’attività calcistica in piena sicurezza”.

Grande felicità per quanto fatto dalla squadra in questo primo mese e mezzo di gare ufficiali: “Un esordio molto positivo per una realtà giovane come la nostra in una categoria così difficile come la Serie D. Ci godiamo il momento, siamo primi in classifica nonostante ci siano altre squadre che devono recuperare alcune partite. L’aspetto più importante, però, è quello di aver sempre fatto un’ottima figura contro ogni avversario, su qualsiasi campo: la squadra è in salute e noi siamo molto felici. L’obiettivo primario di questa nuova avventura era capire l’impatto che avrebbe potuto avere la società ai nastri di partenza di una nuova esperienza. I riscontri sono indubbiamente ottimi, anche grazie a quanto fatto dalla squadra sul campo. La speranza è quella di proseguire il trend quando si potrà tornare in campo. Nuovo format in caso di ripartenza? Qualcosa sicuramente andrà cambiato. Perché anche se si dovesse ripartire attorno a gennaio o a febbraio, non puoi fare in sei mesi quello che da programma avresti dovuto fare in un anno. Aspettiamo di capire quando si potrà riprendere a giocare”.

Oltre allo straordinario lavoro della società, nel magic moment della Real Calepina pesa l’impronta di mister Simone Carminati: “Visti i continui rinvii la scelta di fermarsi è condivisibile a patto però di stilare un nuovo protocollo, il quale deve cercare di essere prima di tutto applicabile dalle società, ricordandosi che si ha a che fare con realtà dilettantistiche. Il calcio come altri ambienti lavorativi non è sicuramente immune al virus però se ci si attiene alle disposizioni igienico-sanitarie si può riuscire a limitarne la sua diffusione”. Sulla situazione di classifica dei suoi il tecnico opta per il low profile: “Come ho sempre sostenuto, preferisco non commentare la classifica ad oggi, conta pochissimo ciò che abbiamo ottenuto, conterà molto di più ciò che cercheremo di ottenere in futuro nella speranza di poter giocare un campionato regolare con un’andata e un ritorno. Voglio comunque fare un plauso al gruppo che alleno per la serietà e l‘impegno che i ragazzi stanno mettendo anche in un momento di incertezza come questo, nella speranza di poter al più presto tornare a giocare e a divertirsi come stavamo facendo prima della sospensione del campionato”.

Michael Di Chiaro