Matteo Pessina è rimasto in campo fino al 62′, sostituito da Spinazzola, per la solita rovinosa e impotente caduta dell’Italia (solo un tiro di Raspadori al 12′ e una zuccata molle di Belotti su punizione del primo poco più tardi) nella Finalissima di Wembley contro l’Argentina nelle sfida tra campioni uscenti dei rispettivi continenti. Una figura non esemplare, a dispetto della partita decente del monzese da mezzala destra a piede invertito nel reparto a tre con Jorginho e Barella (tra i pochi a scaldare i guanti di Damian Martinez, alla mezzora), maturata sulla scia della palla persa da Bernardeschi (gran borseggio di Lo Celso) a innescare l’assist di Messi per Lautaro (28′) e del tocco sotto del Fideo Di Maria su filtrante di esterno dell’aperturista dello score (45’+1′).
Se per l’atalantino in campo a Londra è stato derby perso (tris di Dybala al 94′) contro l’ex compagno Romero e i panchinari Musso e Papu Gomez, per Ruslan Malinovskyi e la sua Ucraina a Glasgow è stato un trionfo. Un 3-1 che apre le porte allo spareggio in Galles di venerdì 5 per l’accesso ai Mondiali di Quatar 2022. La posizione in campo contro la Scozia è stata la stessa del vicino di spogliatoio tra Zingonia e Bergamo, l’esito completamente opposto: 74 minuti (45’+2’+29′, subentrato Shaparenko) di qualità, quantità, tecnica e cuore enorme.
Giallo all’11’ per fallo sul centravanti di casa Dykes e schierato praticamente a uomo su McGregor, errore incerdibile al 57′ su rinvio sbagliato di Buschchan salvo riaprire timidamente le speranze in mischia su un alto svarione del guantipede ospite (79′, Stepanenko rinvia oltre la linea), il ’93 di Zytomyr è stato uno dei grandi protagonisti della sfida agli ordini del ct Petrakov, non combattente perché over 60. Un lancio-assist al bacio dalla trequarti difensiva, per il mancino d’oro di Gasperini, per il lob di Yarmolenko che infila difesa e portiere come una lama nel burro al minuto 33. Prima, assist di tacco a Tsyngankov per la prima occasione ospite sventata in angolo da Gordon, un conato da posizione defilatissima su schema dalla bandierina proprio con l’autore della precedente occasione (9′) e in seguito, a un amen dall’intervallo, la discesa palla al piede in navata sganciando a lato il proverbiale sinistro e al 2′ di recupero la terza conclusione personale respinta. Nella ripresa il raddoppio immediato (4′) di testa di Yaremchuk, già protagonista di due tentativi, schiacciando in porta il cross di Karavaev.
Tre giri di lancetta più tardi, un’altra illuminazione di Ruslan, sempre in verticale ma più ravvicinata e a pelo d’erba, del jolly nerazzurro per il rompighiaccio che si ritrova davanti il portiere avversario. Al 5′ di extra time Dovbyk strappa il ticket per Cardiff sfruttando sul filo dell’offside il pallone di Zinchenko. La Nazionale dei tifosi dell’Atalanta? L’Ucraina invasa, senza ombra di dubbio. L’orgoglio di chi non si dà per vinto, a volte, anzi spesso e volentieri, fa premio sulla tattica e sulle qualità individuali e di squadra.
Simone Fornoni