Fiorentina – Atalanta 1-1 (0-1)FIORENTINA (4-2-3-1):
Terracciano 6; Dodò 6,5, Milenkovic (cap.) 6, Martinez Quarta 6,5, Terzic 5,5 (27′ st Biraghi 6); Castrovilli 6,5 (47′ st Bianco sv), Mandragora 6,5; Ikoné 5,5 (1′ st Brekalo sv, 19′ st Sottil 5), Barak 5 (20′ st Bonaventura 6,5); Nico Gonzalez 7; Cabral 6,5. A disp.: 31 Cerofolini, 51 Vannucchi, 16 Ranieri, 98 Igor, 23 Venuti, 48 Kayode, 32 Duncan, 8 Saponara, 7 Jovic, 99 Kouame. All.: Vincenzo Italiano 6,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi (cap.), Djimsiti, Scalvini (31′ st Palomino); Maehle, De Roon, Ederson, Zappacosta; Koopmeiners; Hojlund (25′ st Muriel), Zapata (39′ st Boga). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi, 5 Okoli, 28 Demiral, 43 Bernasconi, 93 Soppy, 45 Muhameti. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 5,5 (Mondin di Treviso, Massara di Reggio Calabria; IV Feliciani di Teramo. V.A.R. Fabbri di Ravenna, A.V.A.R. Manganiello di Pinerolo).
RETI: 37′ pt Maehle (A), 11′ st rig. Cabral (F).
Note: serata serena, spettatori 29.628. Ammoniti Maehle (gesto del silenzio ai tifosi viola) e Toloi (proteste) per comportamento non regolamentare, Ederson e Martinez Quarta per gioco scorretto. Tiri totali 18-6, nello specchio 7-1, parati 6-1, respinti/deviati 5-0, legni 1-0. Var: 2. Corner 5-1, recupero 1′ e 7′.
Firenze – Maehle batte un colpo, Cabral pareggia su un rigore a immagini sfocate dal movimento forse non congruo ma dalle intenzioni e dal danno incertissimi, e alla fine l’uomo tra i legni ferma sulla linea la schiacciata del signor Bonaventura sull’ultimo tiro dalla bandierina di Biraghi. Fiato sospeso al 93′ per una sfida che, se rallenta la marcia dell’Atalanta verso posizioni da Europa più nobile (sempre sesta, 49 punti, meno 4 dal Milan quarto, meno 2 dall’Inter), lascia alla stessa distanza (7 lunghezze) una Fiorentina in serie positiva da 14 match benché attualmente in corsa in Coppa Italia e in Conference League. L’attacco pesante come antidoto all’assenza forzata del risolutore dell’andata Lookman, Sportiello al posto di Musso, il gran ritorno di Koopmeiners dopo 4 giornate da spettatore involontario e la virata tattica nello spicchio conclusivo i temi di una serata comunque da polveri bagnate davanti.
L’uscita altissima di Scalvini su Barak provoca lo schema Mandragora-Martinez Quarta con svettata larga in anticipo proprio dell’argentino in anticipo sullo stesso palazzolese. Un rischio relativo corso al minuto e mezzo, cui Hojlund prova a rispondere in scivolata incrociando insieme al citato difensore di casa la palla dal fondo suggerita a Zappacosta dall’apertura a due tra l’avanzante Toloi e Zapata. Il colombiano all’alba del decimo è cercato a centro area dal danese, bravo a bruciare sul passo Milenkovic, ma l’attrezzo, troppo all’indietro e troppo veloce, gli scappa sotto la pressione dell’altro centrale viola. Due corsette d’orologio più tardi Barak approfitta di un disimpegno sbagliato del laterale sorano in orizzontale per correre verso i venti metri abbondanti e sganciare il sinistro, che il residente di Urgnano protetto da Djimsiti riesce a fermare in due tempi. Al primissimo tiro in porta ne fa seguito un altro del medesimo colore oltre il quarto d’ora, quando l’attento ex di turno, in campo anche all’andata, impedisce al futuro firmatario dell’1-1 di pescare il jolly da fuori deviandoglielo in corner.
In attesa di idee nerazzurre, ecco pure la sgasata a giro di Gonzalez tagliato verso destra e appoggiato da Ikoné, a un amen dall’incrocio al ventesimo. L’impegno dell’uomo tra i pali è garantito sul secondo angolo locale, al 24′, quando l’ariete brasiliano stacca, Toloi la devia e Nico l’argentino lo obbliga a rideviarla d’anca in fallo di fondo. La Dea non riesce a costruire e ai toscani non resta che riprovare a tirare, a un tiretto dalla mezzora, di nuovo con Nico che telefona a Sporty. Lo strappo ospite, a ruota, non sortisce altro che una botta alta di Duvan, mentre a una decina dall’intervallo per poco Gonzalez non regala il vantaggio all’ex Sturm Graz con uno sciagurato retropassaggio che il portiere sventa in caduta all’altezza della lunetta. Bergamaschi davanti alla prima volta in cui ci credono davvero, grazie al recupero di Ederson su Barak e all’appoggio di testa di De Roon che agevolano il prepotente inserimento del danese di fascia che taglia, lascia a terra Terzic come fosse un birillo e tocca di esterno-punta insaccando nonostante il tentativo estremo in estirada di Milenkovic. Una deviazione decisiva anche se impercettibile senza replay.
Joakim poteva risparmiarsi il gesto del silenzio ai tifosi della Fiesole (giallo gratuito, ma dovuto). La ripresa s’avvio col controllo difettoso del nazionale albiceleste mancino su palla di Castrovilli, in seguito (6′) protagonista della bordata di esterno su un nuovo traversone di Mandragora con doppia deviazione Emerson-Toloi, tacco e braccio che causa il rigore dopo minuti interminabili consultando il video a bordocampo, e sulla stoccatina senza convinzione del ceco ex Verona (3′) sull’asse da sinistra fra il terzino e il centravanti che la direzione sul contrasto di Djimsiti. Il rigoricchio è trasformato col saltello spiazzante, le polemiche sono assicurante sul tocco di Quarta sulla spalla di Zapata (c’è un minimo incrocio di gambe) all’ingresso in area da destra (19′) prima che Brekalo sia costretto a uscire intontito per un precedente contrasto con l’italobrasiliano dalla fascia al braccio. Al 23′ RoboKoop la fa da libero spazzatutto sull’inserimento del volto noto Bonaventura in scia alla percussione di Nico, due minuti e Rasmus pur di prendere l’ascensore sull’ammollo dal fondo a destra dello stesso mancino olandese la ruba a Ederson che era meglio piazzato. Guida esibisce l’occhio di lince per sanzionare un fallo perfino da giallo di Rafa su Jack e Biraghi, entrato apposta, coglie la base del palo con la punizione a giro verso il legno lontano (28′). Gasperini passa a quattro dietro sostituendo Scalvini con Palomino. A un paio di giri di lancetta dal novantesimo, dal piedino di Teun esce un altro cross morbido per il terzo tempo dell’ex Salernitana che non inquadra lo specchio forse perché parzialmente disturbato da Castrovilli. Brividi sul marchigiano che sbuca da situazione inattiva e anche sul pareggiatore altrui, che al 94′ su smarcamento di Dodò la spara in curva. Allo scadere tocca a Gonzalez chiudere sul pericolo in contropiede di Boga: Lucho è lentissimo e poco reattivo, Zappacosta a sua volta non un fulmine e l’attaccante tramutato in terzino allontana la minaccia.
Simone Fornoni