di Evro Carosi

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Ci sono giocatori che hanno vinto tre palloni d’oro e giocatori che in carriera hanno morsicato tre avversari. Il simulatore e violento Suarez, già squalificato per razzismo, sembra godere di una sorta di immunità. Si sdrammatizza, si tollera. Il tre volte dentiera d’oro, dicono sia un campione, forse per questo viene tutelato. Il tifoso, invece, è costretto ad ingoiare ogni sorta di schifezza. Non ce l’ho con il giocatore, ma con chi lo lascia giocare. Le istituzioni sempre pronte a chiudere le curve, dovrebbero, per coerenza, comminare a  Suarez il Daspo perpetuo, ma sacrificando ogni regola morale sull’altare dello spettacolo, si guardano bene dal farlo. Partite come Italia-Uruguay sanno essere terribilmente noiose, se è un morso a ravvivarle, poco importa, tanto anche i padroni  del calcio godono del privilegio dell’immunità, non sono tenuti a dare l’esempio.
Mentre scrivo apprendo della morte di Ciro Esposito. Ai famigliari  del povero ragazzo vanno le condoglianze da parte di tutti quelli che, come me, vedono  il calcio come un gioco.

*Maestro di bella scrittura