Se n’è andato in punta di piedi, ma chi è diventato calciatore sotto il suo sguardo, burbero e benevolo allo stesso tempo, gli riserverà gratitudine eterna. Lunedì 4 novembre, alla Casa del Commiato di via San Bernardino 139 a Bergamo, l’ultimo saluto a Mario Raho, morto a Ognissanti all’età di 76 anni di cui ben 30 passati a La Torre a sfornare nuove leve di giocatori.

Nato a Vilminore di Scalve l’8 agosto 1948, Raho è stato in granata dal 1981 al 2011, dopo aver iniziato nelle prime squadre di San Paolo d’Argon e Mapello. Residente a Torre Boldone praticamente da sempre, nel suo palmares da responsabile tecnico dal 2011 al 2017 figurava anche la Nembrese prima di chiudere all’Immacolata Alzano.

Lascia una numerosa famiglia. Lo piangono, in particolare, la moglie Nadia, i figli Simona e Roberto con Maya, i nipoti Kevin e Ryan e il fratello Fabrizio. Mario è visitabile presso la Casa del Commiato di Beppe e Alessandra Vavassori prima della rotonda di Colognola.