E’ tutto vero: l’Atalanta è in finale di Coppa Italia e il prossimo 15 maggio affronterà la Lazio, per provare a portare a casa una coppa vinta solo una volta nel lontano 1963. Per l’occasione, abbiamo chiesto due parole riguardo a questo meritatissimo momento di gloria ad alcune personalità di spicco legate, per un motivo o per l’altro, alla tifoseria nerazzurra: Luigino Pasciullo, ex calciatore e allenatore del settore giovanile della Grumellese, Domenico Moro, ex calciatore e responsabile del settore giovanile dell’Azzano Fiorente Grassobbio, e Massimo Ravasio, direttore generale del settore giovanile e vicepresidente del Mapello e tifosissimo atalantino.
“I due tempi sono stati molto simili” – afferma Pasciullo in merito al ritorno di Coppa Italia– “La Fiorentina è partita sparata, ma poi l’Atalanta è riuscita a gestire e a portare a casa la partita. Ora ha raggiunto un traguardo che ha sicuramente meritato, anche considerando la partita di andata”. Moro, sicuro della forza dei ragazzi del Gasp, dichiara: “L’Atalanta sta facendo delle cose straordinarie. Non avevo dubbi sul risultato, anche se, come è già capitato, hanno bisogno di subire un gol per svegliarsi e ribaltare la partita”. Della stessa opinione è Ravasio, che allo stesso tempo loda le qualità dei Viola: “Ero sicuro che la Fiorentina avrebbe segnato perché ha un buon attacco, ma ero anche sicuro che sarebbe stata l’Atalanta a passare il turno perché è in ottima forma e sta facendo delle cose straordinarie”.
Tutti e tre gli intervistati attribuiscono questa importante serie di successi all’intera squadra, ma in modo particolare al micidiale trio d’attacco, formato da Ilicic, Zapata e il Papu Gomez,e soprattutto al tecnico Gian Piero Gasperini, che è riuscito a spremere fino all’ultima goccia le qualità di un gruppo già molto buono. “E’ un mister straordinario” – dice Moro – “E’ stato capace di tirare fuori il meglio da ogni suo giocatore. Un esempio lampante è Djimsiti, che a inizio anno non sembrava un calciatore all’altezza dei suoi compagni, mentre ora è uno dei pilastri della difesa”. Per vincere la finale di Coppa Italia servirà ora la migliore Atalanta, allenatore compreso. Pasciullo afferma infatti: “L’Atalanta è una squadra completa, in finale serviranno tutti i titolarissimi in ottima forma. Ci affidiamo però anche alle scelte del mister che, come ha dimostrato nel corso dell’anno, saranno sicuramente azzeccate e decisive”.
A inizio anno molti sapevano che l’Atalanta era una buona squadra, ma in pochi pensavano che i nerazzurri sarebbero riusciti a fare addirittura meglio della scorsa stagione. Tuttavia, questo bisogna dirlo, c’era anche chi si aspettava una simile impresa. Uno di questi è Ravasio, il quale afferma: “Già ad agosto sapevo che la Dea avrebbe fatto un’ottima annata. Come dichiarai in un’intervista di qualche tempo fa, confidavo nelle qualità di Ilicic e sapevo che questo giocatore avrebbe fatto la differenza”.
Ora tutti si aspettano ancora di più dall’Atalanta, la Coppa Italia e la qualificazione in Champions sono lì a un passo. Difficile, se non impossibile, scegliere tra le due. La Dea ha dimostrato e sta dimostrando di meritare entrambe. Al momento la Coppa Italia è molto più semplice da ottenere, però sarebbe forse il pass per l’Europa delle grandi a condurre gli uomini di Gasperini verso un maggior numero di benefici a lungo termine. Ciò porterebbe infatti una grossa somma di denaro nelle casse dei nerazzurri ma soprattutto, come afferma Pasciullo, “la qualificazione in Champions permetterebbe all’Atalanta di affrontare le migliori formazioni d’Europa, fare esperienza e crescere fino a diventare una grande squadra”.
Fra un mese esatto, al termine del campionato, potremo finalmente assegnare un valore definitivo alla squadra orobica. Non sappiamo se e cosa la Dea porterà a casa, tuttavia possiamo dire già ora che il prossimo 15 maggio l’Atalanta e i suoi sostenitori si dirigeranno verso la Capitale, pronti a lottare fino al 90’ per conquistare una coppa che manca da quasi 60 anni. E questo non è certamente un traguardo da poco.
Daniele Roncalli