“Qualche partita fa, questa l’avremmo persa. L’avversario di turno aveva preso solo 9 gol nelle ultime 11 gare. Ma dopo quella sconfitta a Lumezzane al novantatreesimo, il nostro minuto fatale che ci ha fatto perdere un bel po’ di punti, è stata una scelta condivisa con la squadra a farci fare questa serie positiva appena allungatasi a sette”

. Giovanni Lopez boccia a metà (“Primo tempo imbarazzante”) il suo AlbinoLeffe, ma non certo lo spirito e le nuove attitudini del collettivo che secondo lui hanno segnato la svolta stagionale: “Quella era stata un’ottima partita persa. Di lì in avanti abbiamo deciso di andare ad attaccare alti gli avversari rimanendo uomo su uomo fino alla fine: ne sono uscite quattro vittorie nelle ultime sette partite senza perdere. Non si tratta di una reazione a un periodo negativo né della compensazione di qualcosa che ci sarebbe mancato. Nel calcio sono le scelte a incidere”, sottolinea il tecnico bluceleste.

Soddisfatto comunque solo a metà del risultato e pure del gioco contro l’Arzignano bisognoso di punti e ancora nella seconda parte della classifica: “Pessimo primo tempo perdendo tutti i duelli, cosa rischiosa visto che giochiamo uomo su uomo. Non abbiamo gestito bene la gara e per mezza partita siamo rimasti in balia dell’Arzignano. Poi miracolosamente siamo usciti e li abbiamo messi lì: alla fine poteva scapparci anche la vittoria”, il giudizio finale. “Il primo tempo secondo me è stato un caso, visto che nel secondo abbiamo fatto il contrario con una reazione importante che ci ha fruttato il settimo risultato utile consecutivo. Se uomo su uomo non teniamo, diventiamo imbarazzanti”, aggiunge Lopez.

Fossati e anche Potop sono giocatori di temperamento, caratteriali, caratteristiche che nei momenti di difficoltà ci hanno spesso dato la scossa. Per strada abbiamo perso Longo, in avanti, ma stiamo facendo quello che stiamo facendo anche senza di loro. Dopo l’intervallo l’abbiamo dimostrato – prosegue l’allenatore romano -. Vincere non sarebbe stato giusto, ma non sono state giuste nemmeno le sconfitte o le mancate vittorie al novantatreesimo. La testa è fondamentale, senza dubbio. L’ingresso di Agostinelli ci ha dato qualcosa in più dal punto di vista del palleggio. In generale, lavoro con quello che ho, del mercato si occupa Obbedio. Parliamo insieme di quello che serve, certo. Eravamo carichi a pallettone sotto Natale, forse la sosta ci ha un po’ frenato. Zoma le azioni se la crea da solo, ma qualche pallone dobbiamo anche darglielo”. Ora un duetto di trasferte: “A Vicenza è difficile (“Vengo lì a vincere”, fa a un cronista ospite off records, NdR), in casa della Pergolettese che ha bisogno di punti è ancora più complicato. Ma il dopo Lumezzane mi rassicura sulla costanza nell’aggredire alti gli avversari: una scelta decisiva”. Infine, un sorriso a margine della sala stampa: “Alessio Milillo giocava con me a Viterbo. Non conto più quanti miei ex giocatori mi hanno fatto gol… Evidentemente a farlo giocare ci avevo visto bene”.

LE PAGELLE CONTRO L’ARZIGNANO

Marietta 6: impegnato praticamente solo dalla punizione velenosa di Bordo.
Borghini 7: si fa battere dal più fisico Milillo sul gol, ma sale a sostegno e ci crede fino alla fine. Bandiera altissima sul pennone.
Boloca 7: si dà il cambio sapientemente col capitano quando sente la discesa nelle corde.
Baroni 6: occhio alle palle inattive, dove paga il tonnellaggio altrui.
Gusu 6: freno a mano piuttosto tirato, se si eccettua una fuga in contropiede nella prima metà (24′ st Agostinelli 6,5: entra e viaggia che è un piacere, da postino smistatore).
Parlati 7: ne salva un paio nel primo tempo ancora a occhiali inforcati, ribalta il fronte facendo trenta ma non trentuno, batte sempre da fermo e infine manca il colpaccio di testa, non certo la specialità. Se fa il Giorgione, all’AlbinoLeffe va benissimo.
Astrologo 6,5: regia oculata e distribuzione costante di palloni, anche se l’uso del fisico dello squalificato Fossati sicuramente è mancato anche a lui.
Zanini 6: nemmeno il tempo di prendere le misure e deve trascinarsi fino alla resa alla botta di Campesan (30′ pt Munari 6: cambia ruolo terminando esterno a tutta fascia senza far saltare sulla sedia nessuno).
Giannini 5,5: Cariolato mette in croce tutto l’AlbinoLeffe calpestandogli la zolla, anzi sbucando proprio di lì a sorpresa per prendere anche la difesa alle spalle (1′ st Capelli 6: qualche buon pallone, ma da attaccante dovrebbe stare vicino alla porta).
Zoma 6,5: guadagna falli su falli che con una direzione più rigorosa avrebbero anche chiamato cartellini su cartellini. Guai a lasciarlo da solo a inventare. Aggredito dal primo all’ultimo, si ritrova a dar via alla palla per evitare troppi attentati alle caviglie.
Mustacchio 6: fermo al palo, anzi alla traversa, per tutto il primo tempo proprio non la vede, salvo una scodellata nel nulla. E l’area nemica è sempre disseminata di spine. Meglio quando deve girare al largo per esigenze di squadra facendo il suo ruolo d’origine.
All. Lopez 6,5: senza molte alternative, trova il meglio da Boloca ma se davanti si gira sempre a tre cilindri non può andare a nozze coi fichi secchi, specie contro squadre iper-fisiche. Milillo, il perno arzignanese, misura un metro e novantanove per novantacinque chili molto sottostimati: in aria (e in area) erano tutte sue. Mustacchio fa uno e settantotto. Mercato, sì o no? Ma quali pertiche sono libere e in cerca di occupazione?
Effe