di Giovanni Sala

Quest’anno il campionato italiano è più vivo e combattuto che mai, con quattro squadre che continuano a lottare per lo scudetto e altrettante per l’Europa.
Campioni d’inverno – Il Napoli di Sarri si trova al primo posto alla fine del girone d’andata, laureandosi campione d’inverno per la prima volta dai tempi di Maradona. Napoli, si sa, è una piazza calda, alla continua ricerca dello scudetto che manca da troppo tempo; il presidente De Laurentiis non ha mai nascosto di sognare il tricolore sul petto dei suoi giocatori e negli ultimi anni, con Mazzarri prima e Benitez poi, ha sempre provato almeno a qualificarsi per l’Europa.
Quest’anno i partenopei giocano probabilmente il miglior calcio della Serie A, forti di un Higuain in forma smagliante e di una squadra affiatata e guidata da un tecnico esperto come Sarri. L’allenatore toscano è uno degli ultimi esponenti di un calcio che sembra stia pian piano scomparendo, tuta, dichiarazioni sempre oneste con il giusto mix di ottimismo e realismo e l’immancabile sigaretta in bocca. Dopo l’ottimo lavoro svolto all’Empoli, Sarri proverà a portare il tanto sognato scudetto a Napoli.
I nerazzurri – Mancini non delude neanche al suo “secondo mandato” da allenatore dell’Inter. Dopo la difficile stagione passata, con il rimpiazzo di Mazzarri, finalmente il Mancio ha avuto il tempo e i rinforzi per costruire una squadra che rispondesse alle sue richieste. I nuovi arrivi, da Miranda a Jovetic, da Felipe Melo a Telles, sembrano amalgamarsi bene negli schemi del tecnico (anche chi, come lo stesso Telles, viene impiegato poco). Qualche distrazione contro Lazio e Sassuolo ha impedito ai nerazzurri di mantenere la vetta alla fine del girone d’andata e adesso devono fare i conti con un avversario in più: la Juventus. Mancini però non molla, è abituato alle sfide, chiedere conferma a Manchester, dove stanno ancora cercando di spiegarsi quei due gol nel recupero della partita decisiva che hanno consegnato lo scudetto al City, proprio quando lo United aveva già dato per certa la vittoria. Chiedere anche in Turchia, sponda Galatasaray, Mancini ha vinto una coppa nazionale, lasciando un bellissimo ricordo ai fan dei Leoni giallorossi. Adesso l’ex Lazio si trova a combattere in un campionato che sembra una vasca di squali famelici, vedremo se riuscirà a riportare lo scudetto a Milano dopo Mourinho.
I campioni in carica – Vietato usare la definizione “campioni uscenti” per la Juventus di Allegri. I bianconeri, dopo una partenza pessima, hanno vinto una serie impressionante di partite, raggiungendo l’Inter al secondo posto e riproponendosi come contendenti al titolo. C’è voluto un po’ di tempo all’ex tecnico di Milan e Cagliari per trovare la quadratura del cerchio, dopo le partenze di alcuni membri importanti della rosa come Pirlo, Tevez e Vidal, ma adesso tutto funziona al meglio, con un Dybala pronto a prendere in mano la squadra e un redivivo Pogba. L’unica nota negativa forse è rappresentata dal calo di Morata, anche se va detto che lo spagnolo è stato impiegato poco e che le voci sul suo conto (paragoni con Madrid ed eventuale cessione) non lo aiutano a farsi largo tra la concorrenza. Per il resto, come dicevamo, funziona tutto bene, Zaza ha ritrovato la forma negli ultimi tempi e Mandzukic non si tira mai indietro quando c’è da lottare; la difesa è sempre quella, anche se Rugani scalpita e sarà difficile per Allegri trattenerlo in panchina. Vedremo se nel girone di ritorno la Juve riuscirà nell’impresa del quinto scudetto consecutivo o si arrenderà alla concorrenza più che agguerrita.
L’outsider – La Fiorentina sembra la meno attrezzata per la vittoria finale, ma i viola stanno vivendo uno dei migliori campionati della loro storia e non intendono arrendersi facilmente. Una volta in vetta, la voglia di rimanerci ed alzare il trofeo a maggio è tanta. Sousa sembra l’uomo giusto per l’impresa, arrivato tra i dubbi visto il suo passato bianconero, si è subito fatto amare dai tifosi a suon di buone prestazioni e di bel gioco. I viola hanno però perso punti rispetto alle altre e sembrano faticare contro le grandi. Niente è impossibile però, se lo scudetto non dovesse arrivare, la Champions è invece più fattibile, sia in campionato che con una vittoria dell’Europa League, sicuramente a Firenze sarebbero più che felici di sentire l’ormai celebre inno della competizione UEFA risuonare dentro il Franchi. Restiamo a vedere come Sousa gestirà la doppia corsa Serie A-Europa League.
La crisi – La Roma non vince più. Esattamente come l’anno scorso dopo la pesante sconfitta in Champions (l’anno scorso con il Bayern e quest’anno con il Barcellona) i giallorossi sembrano incapaci di riprendersi. Gioco lento e inefficace e risultati pessimi contro squadre meno attrezzate. I tempi della vittoria contro la Juve ad inizio campionato sembrano lontanissimi, lo scudetto ancora di più. Eppure i punti sono pochi e, volendo, non difficili da recuperare, però i romani si trovano impelagati al quinto posto, dietro la Fiorentina e con il Sassuolo alle spalle, pronto a scavalcare per continuare il sogno Europa League. Il pareggio con il Milan, altra squadra in crisi, rischia di causare l’esonero di Garcia, sempre meno nelle grazie di tifosi e dirigenza. Spalletti sembra essere il sostituto più probabile, dopo il rifiuto di Mourinho (anche lui fresco di esonero). Intanto, c’è anche il dilemma Totti da risolvere, con il capitano sempre più ai margini del progetto per far largo ai nuovi ed a un probabile ruolo extra campo per il futuro. Dzeko ha deluso finora, ma rimpiazzare il numero 10 non sarà compito facile per nessuno. Occorre un cambio di rotta repentino, se i giallorossi vogliono sperare nello scudetto o, almeno, nella Champions.