Nel primo tempo Gasperini sorprende tutti e schiera il tridente, avanzando Castagne sulla linea degli attaccanti per fare fronte all’assenza di Gomez. A centrocampo è Pasalic a raccogliere il testimone dello squalificato de Roon, mentre nel pacchetto a tre difensivo, Djimsiti si piazza al centro, coadiuvato a sinistra da Masiello e a destra da Mancini. Mazzarri, invece, replica con l’ormai più che collaudato 3-5-2. In avvio il pallino del gioco è saldamente in mano ai nerazzurri, mentre il Toro fa schermo davanti alla difesa con le due linee chiamate a creare densità, per poi affidarsi alle transizioni veloci di Belotti e soprattutto Iago Falque. Gasp intuisce l’antifona e prova subito a sparigliare le carte invertendo Ilicic e Castagne. Al 18′, noie muscolari costringono Gosens ad alzare bandiera bianca, e il tecnico piemontese getta nella mischia il giovanissimo Kulusevski. La più classica delle partite blindate non può che sbloccarsi su calcio da fermo: corner per il Toro e flipper in area Dea che propizia l’ estirada vincente di Izzo. l’Atalanta accusa il colpo e al rientro dall’intervallo si fa cogliere subito impreparata sul piazzato di Iago Falque che fa 2-0. Un doppio montante di stampo pugilistico che tramortisce una Dea mai in partita. Sempre seconda sul pallone, con un coefficiente di errore molto alto punto di vista tecnico e mai seriamente in grado di impensierire la porta difesa da Sirigu. La gara si incanala sui binari congeniali alla banda Mazzarri che in fase di non possesso disegna i suoi secondo i dettami del 5-3-2 in fase di non possesso, intasando tutte le possibili linee di passaggio nerazzurre. La mossa Ansaldi per Meitè, poi, assicura grande dinamismo nella doppia fase sul binario di sinistra. Gasperini risponde con la carta della disperazione interpretando il segmento finale di gara con la doppia punta di peso Barrow-Zapata. Il Toro, però, rispecchia il credo calcistico del suo allenatore e porta al traguardo una vittoria importantissima senza correre pericoli. Tre punti d’oro massiccio che valgono l’aggancio in classifica proprio nei confronti dell’ Atalanta.
LO SCACCO MATTO DI MAZZARRI – Ha scelto un blocco di calciatori sul quale puntare e sul quale innestare le proprie idee di calcio. Come al solito impeccabile dal punto di vista dell’organizzazione difensiva, ha il merito, e perché no, un pizzico di fortuna nello sfruttare le due occasioni al tramonto del primo tempo e al rientro dagli spogliatoi. Certificato il doppio vantaggio, può gestire con personalità tutta la ripresa, confermandosi impeccabile dal punto di vista della preparazione di questo tipo di partite.
GASP, COPERTA TROPPO CORTA? – Difficile trovare alibi dopo una prestazione così negativa, ma le assenze di Gomez e de Roon aprono un pesante interrogativo su quanto effettiva sia la portata delle seconde linee. Su tutti, la scelta di Kulusevski come surrogato del Papu è forse un bagaglio di responsabilità troppo ingombrante per un ragazzo di 18 anni dal sicuro avvenire, ma a breve termine ancora tutto da svezzare. Azzardo?
Michael Di Chiaro