Dnipro – Inter 0-1Dnipro:
Boyko, Fedetskiy, Douglas, Mazuc, Strinic, Rotan, Kravchenko (22’st Shakov, 29’st Luchkevich), Kankava, Bruno Gama, Konoplyanka, Zozulya (34’st Kalinic). All. Markevych.
Inter: Handanovic 6.5, Campagnaro 6, Vidic 6.5, Juan 6, D’Ambrosio 7, Hernanes 5.5 (31’st Jonathan 6), Mvila 6, Kuzmanovic 6 (17’st Osvaldo 6), Dodo 7, Guarin 6, Icardi 6. All. Mazzarri.
Arbitro: Zwayer.
Rete: 26’st D’Ambrosio.
Note: espulso Rotan al 23’st per doppia ammonizione.
Migliore in campo: D’Ambrosio.
Kiev – A me le coppe europee piacciono fin da bambino, soprattutto nei primi turni, quelli in cui la mia squadra gioca contro le sconosciute formazioni di città sperdute dei Paesi europei più lontani: un modo per conoscere nomi e posti esotici e mai sentiti, fin da allora, e poi quella sensazione di tuffo indietro nel tempo che, specialmente quando le squadre arrivano dall’Est Europa, c’è sempre nelle riprese televisive. Aggiungici il fuso orario sballato per cui gli undici giocano all’ora di cena, e il fatto che anche lo streaming di Roja Directa fa decisamente cilecca, e il risultato è che la visione di Dnipro-Inter è quasi un amarcord delle dirette su Rai Tre dei primi anni ’80. Detto questo, la partita non è stata davvero granché: reduci dalla sbornia di gol contro il Sassuolo di domenica scorsa, i nerazzurri vengono mandati in campo secondo il più classico dei dogmi mazzarriani: primo non prenderle, ché questi sono ucraini e son pericolosi. E quindi nei primi 45′ il povero Maurito Icardi non la vede quasi mai, anche perché a fargli da pseudo-spalla in avanti c’è solo il redivivo Guarin (per l’occasione addirittura capitano): finisce che il più intraprendente là davanti è nientemeno che Kuzmanovic, e ho detto tutto, e meno male che sulla fascia Dodo è sempre frizzantino, per quanto non molto concreto. Ciò nonostante il Dnipro non combina praticamente nulla, e a dirla tutta ci sarebbe anche un rigore per l’Inter, per un fallo di mano piuttosto netto, ma il risultato non si sblocca. Nella ripresa, persino Mazzarri si rende conto che la partita la si può vincere, e al suo canonico minuto 60 fa entrare il buon Johnny Depp-Osvaldo. Sarà quello, sarà che cinque minuti dopo Rotan si fa espellere come un pollo per un’entrataccia su Mvila, morale che l’Inter passa, grazie a una guizzante incursione in area di D’Ambrosio che fulmina Boyko, pochi minuti prima, peraltro, eletto eroe nazionale ucraino per una doppia paratona sullo stesso D’Ambrosio e su Icardi. Da qui in avanti non c’è più storia: Vidic giganteggia come un partigiano serbo, Osvaldo sfiora il gol e la rottura del nasino in uno scontro col portiere, Hernanes (carneade come al solito) esce per Jonathan. Fine della partita, primo posto nel gironcino assicurato (Saint-Etienne e Qarabag hanno pareggiato), tre punti in saccoccia con il minimo sforzo, e ora si torna a pensare al campionato.
Manuel Lieta