Supercoppa Italiana – EA Sports FC Supercup, semifinale 1 – Riyadh, Al-Awwal Park Stadium, giovedì 2 gennaio (ore 20)
Inter – Atalanta 2-0 (0-0)
INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni (22′ st Carlos Augusto); Dumfries, Barella (36′ st Frattesi), Calhanoglu (22′ st Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (31′ st Darmian); M. Thuram (1′ st Taremi), Lautaro (cap.). A disp.: 13 J. Martinez, 40 Calligaris; 42 Palacios, 51 Alexiou, 17 Buchanan, 50 Aidoo, 7 Zielinski, 52 Berenbruch, 11 Correa, 8 Arnautovic. All.: Simone Inzaghi.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou (23′ st Palestra), Hien, Kolasinac; Zappacosta, De Roon (cap.), Scalvini (17′ st Djimsiti), Ruggeri (11′ st Ederson); Brescianini, Zaniolo (11′ st Lookman); Samardzic (11′ st De Ketelaere). A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi; 2 Toloi, 16 Bellanova, 6 Sulemana, 8 Pasalic, 48 Vlahovic. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Chiffi di Padova (Cecconi di Empoli, Bahri di Sassari; IV Zufferli di Udine. V.A.R. Abisso di Palermo, A.V.A.R. Meraviglia di Pistoia).
RETI: 3′ e 16′ st Dumfries (I).
Note: serata autunnale, spettatori 16.896. Ammoniti Scalvini e Carlos Augusto per gioco scorretto. Tiri totali 21-14, nello specchio 6-3, parati 3-3, respinti/deviati 9-7. Var: 2 (check 1-0 e 2-1 annullato). Corner 7-5, recupero 0′ e 6′.
Riyadh (Arabia Saudita) – Dumfries spinge Scalvini (inesistente il tocco di Hien, non c’era alcun angolo) per rovesciare l’uno a zero, Hien gli regala il raddoppio a cambi “pesanti” tra una magia e l’altra e buonanotte. Per soprammercato, anche un punto validissimo di Ederson che il peggiore in campo, Daniele Chiffi di Padova, in combutta coi varisti annulla valutando De Ketelaere davanti all’ultimo difendente. Tra esperimenti a raffica con seconde linee e falso nueve d’occasione lasciando inizialmente fuori il supertrio Ederson-CDK-Lookman rispolverato solo dopo aver subìto gol, l’Atalanta butta via in due episodi la semifinale di Supercoppa Italiana contro un’Inter meglio fornita e soprattutto più disposta a spremere i titolari fin dall’avvio. Gasperini inserisce il brasiliano ,il belga e il fiammingo tra l’azione irregolare che fa andare sotto immeritatamente i suoi e il mancato aggancio del centralone svedese che agevola la chiusura della pratica. Si torna a Zingonia con davanti un gennaio da prove della verità in serie: 11-14-18-21-25-29, cioè ripresa a Udine, Juve-Napoli-Sturm Graz in casa più Como e Barcellona fuori.
Ruggeri sbaglia immediatamente un alleggerimento all’indietro innescando, per tramite della fuga da destra di Thuram, il triplo tentativo Lautaro-Mkhitaryan con Kossounou a respingere i due tentativi del capitano altrui e Zappacosta a proteggere in angolo il proprio portiere sul tap-in dell’armeno. Al decimo ci vuole il colpo di reni di Carnesecchi per scongiurare il vantaggio dell’argentino dei milanesi, lesto a sbucare davanti all’area piccola lungo lo schema di Calhanoglu originata dall’autoscontro tra il figlio d’arte e Kolasinac, mentre l’alzata di fronte di Bisseck sul corner susseguente non desta preoccupazioni. Se l’esterno mancino di Zogno fa bene la diagonale sul futuro match winner (14′) senza però evitare un retropassaggio-bomba che l’ultimo baluardo non può trattenere in campo in scivolata, è Scalvini a fallire la chance delle chances in gioco aereo sul giropalla offensivo chiuso dal crossetto sempre del valbrembanino allontanato cortissimo di testa dall’ex Bastoni: un po’ di decisione in più e l’indisturbato palazzolese, scelto in mediana al posto di Ederson, avrebbe dovuto e potuto metterla solo davanti a Sommer che invece ringrazia in presa.
Brutto liscio di Hien sul lancio di De Vrij che pesca in corsa Lautaro, ma il riminese tra i legni è un falco anche sulla ribattuta di Dimarco. L’interista con la fascia al braccio non sfrutta la doppia sponda Thuram-Bisseck sulla battuta dalla bandierina del tuttosinistro del Corvetto (22′) ciabattando di esterno destro, mentre il laterale di Sora entrando in area per lasciare l’appoggio a Brescianini svetta in eccesso di mezza tempia con sorvolo della traversa (27′). L’erbuschese non sfrutta il la di Kossounou, bravo di suo a chiudere i varchi dietro, franando sul braccetto dirimpettaio a mezzora appena scollinata, per poi controcrossare al 36′ per Zaniolo smorzato da Bisseck, stessa sorte per il bosniaco davanti alla lunetta col piede debole sullo scarico di ciò che resta del falso tridente: c’è soltanto il secondo angolo bergamasco che produce la bordata alle stelle di seconda di Zappacosta sull’ennesimo rinvio stitico bastoniano. Samardzic è l’unico senza avversario fisso là davanti e in costruzione sbaglia di grosso, vedi al 38′ quando il borseggiantore Mkhitaryan chiama il rimorchio volante tra il francese e il rioplatense che spara a sua volta in curva.
A una manita scarsa dall’intervallo, la chiusura in canna all’ivoriano su Lautaro lungo l’asse con Barella sfocia nel tacco per Dumfries che scavalca il pallone sul lieve contatto con Ruggeri. Classico caso da moviola a mezzo e mezzo che Chiffi e la VAR non se la sentono nemmeno di riguardare. Il franciacortino impatta male con la fronte lo scavino scalviniano (45′) dopo il gioco a due con Ruggeri dietro apertura del serbo e si va alla pausa tenendo molto meglio che allo start. Inizia la ripresa e al 2′ Bastoni combina per Dimarco con Hien a deviarla in corner come invece non fa assolutamente con la svettata di Bisseck a ruota. Il tedesco però indovina la sponda per il rompighiaccio sul sesto angolo di Calhanoglu alla destra, ma il palazzolese viene nettamente spostato dal marcatore olandese che poi compie un gesti atletico di lusso. Hien continua a bisticciare con la palla, Carnesecchi invece è attento e tempestivo nel chiudere alla new entry Taremi la linea di passaggio proprio dell’apripista (9′). Zaniolo sgancia un traversone irraggiungibile dal sorano (11′) prima del triplo cambio che lo coinvolge direttamente spostando Scalvini a quinto di destra. Il perno svedese s’addormenta sulla chiusura di Kossounou della linea di passaggio di Dimarco sulla ripartenza gestita da Barella e la faccia inferiore della traversa aiuta l’esterno nemico venuto dai polder a imbracciare la doppietta grazie al rimbalzo di troppo oltre la riga.
Il nigeriano è in offside quando strozza il sinistro portogli da Ederson senza opposizione (18′), ma è già garbage time virtuale con Kossounou a negare il tris a Bastoni alzandogliela in estirada sopra il montante. L’onda lunga della settima battuta d’angolo offre al primo assistman. Il cambio senza senso Palestra-Kossounou al 25′ apre la via, ovviamente sulla palla persa dal 2005 di Buccinasco, al duo Dimarco-Lautaro (recupero alto di Taremi) con Carnesecchi a scongiurare il 3-0 di piede. Quindi la può teoricamente riaprire Ederson in terza battuta col milanesi di là a toccarla senza rinviarla, dopo aver iniziato la grande manovra lui stesso: De Ketelaere riceve da Lookman sbattendo su Carlos Augusto, il brasiliano tira addosso al belga per poi insaccare, ma l’arbitro dopo il check annulla per la posizione presuntamente irregolare proprio del perticone.
Tardivo il secondo grande assalto, al minuto 89 o poco oltre, quando De Vrij devia in corner la botta di Brescianini sul filtrante di De Roon e Sommer dice no alla doppia zuccata Djimsiti-Lookman prima dell’alzata di punta ancora dell’albanese. Due conclusioni nello specchio sulle tre totali al fotofinish la dicono tutta su quel che potrebbe essere stato se solo i cambi fossero arrivati prima. Lautaro recupera su Jimmy per allargare malamente il diagonale sinistro al 4′ di recupero, in asse con Lautaro e Taremi c’è Zappacosta a calare la saracinesca sul mancino di Frattesi, un rigore in movimento bello e buono. Quarta finale consecutiva per la Beneamata, ma i bergamaschi potevano giocarsela decisamente meglio.
Simone Fornoni