L’inizio della fine? Una zampata di Raheem Sterling su palla dentro di Shaw alla mezzora della ripresa, al culmine di una combinazione iniziata proprio da lui e rifinita dalla new entry post intervallo Grealish dopo il tocco di Kane, e anche Robin Gosens, sostituito al minuto 87 dall’ala pura Sané a giochi ormai fatti, esce da Euro 2020 pur senza colpe specifiche. Poi il raddoppio con assist diretto del numero 7 per la schiacciata di testa in caduta del centravanti (86′). L’Inghilterra batte una Germania asfittica, solo un paio di chances nitide, nell’ottavo casalingo a Wembley e approda al quarto di Roma del 3 luglio prossimo, dove troverà la vincente di Svezia-Ucraina. L’esterno sinistro dell’Atalanta, out dalla rassegna continentale a ruota di Aleksey Miranchuk, Marten de Roon e Mario Pasalic (sui nove totali made in BG), non ha nemmeno sfigurato contro lo spauracchio di nome Trippier, che attacca a testa bassa e lo chiude come sulla mancata combinazione da quinto a quinto con Kimmich (31′). Da quel lato, poi, l’altro uno contro uno Saka-Rudiger mette talora in croce l’ex romanista con la conseguenza che dev’essere Goretzka a ripiegare in aiuto. Il primo vero pericolo di marca inglese arriva però da sinistra con Sterling, che al 16′ impegna in angolo a giro da fuori l’attento Neuer.
Ma la perfida Albione ce ne ha messo comunque per sfondare, a dire il vero non dalla zolla di competenza del ’94 mezzo olandese di Emmerich am Rhein. Se Maguire è autore della deviazione loffia sul corner susseguente, Pickford è rapidissimo nell’uscita a cronometro raddoppiato per evitare guai dall’asse Havertz-Werner. Di là, nel recupero del primo tempo, Kane si lascia anticipare in extremis da Hummels senza sfruttare la percussione con rimpallo dell’ala sinistra del Manchester City. Nella ripresa, al 3′, altro miracolo del portiere dell’Everton, che alza sopra il montante sinistro di Havertz dopo l’apertura da mancina proprio del nerazzurro sfiorata di tempia da Muller. Robin prova a usare la testa (8′), ma il pugno proteso dell’estremo difensore altrui gli impedisce di correggere verso la porta l’ammollo del pari ruolo del Bayern. A 9′ dal 90′ Havertz lancia Muller in corridoio ottenendone il diagonale largo di un metro senza opposizione. Sarebbe stato il pari, una cinquina cronometrica ed è invece bis di casa. Gosens chiude l’avventura, la prima nella fase finale di un torneo internazionale per Nazioni, con 4 presenze sempre da titolare condite da gol, autorete procurata e assist nel 4-2 al Portogallo nel cosiddetto “girone dell’inferno”.