Portafortuna lo è soprattutto per il 91 là davanti: provate a contare quante ne ha messe nei paragrafi sotto e ve ne renderete conto. Uno che ha fischiato la Dea al rientro dalla prima ondata di Covid-19, poi, non si scorda mai, anche se agli occhi di oggi sembra quasi preistoria. Di professione fa l’ingegnere gestionale, ma per l’Atalanta recentemente ha vestito i panni del portafortuna. Perché Daniele Chiffi, al netto del bilancio comunque abbastanza positivo per i colori nerazzurri, ha un precedente stagionale che apre la porticina della speranza in vista del pranzo domenicale con l’Inter a tavola, la vittoria di corto muso firmata da Giorgio Scalvini lo scorso 18 settembre all’Olimpico contro la Roma. Il ricordo più recente dell’arbitro padovano è la rasoiata chirurgica del palazzolese, allora schierato in mediana e appoggiato dalla catena di destra Toloi-Hojlund, a un tris cronometrico dal quarantacinquesimo.
Si tratta dell’ultima delle cinque vittorie col fischietto della quindicesima giornata a dirigere le operazioni. Non malaccio, su un computo di sette partite. Con la Lazio, a Bergamo, l’unica battuta d’arresto, il 31 gennaio dell’anno scorso: Marusic, Correa, Pasalic e Muriqi i marcatori. Due i risultati nulli, l’1-1 casalingo con la Spal al battesimo del fuoco atalantino del nemmeno trentottenne Chiffi (candeline il 14 dicembre, durante la sosta per i Mondiali) il 5 novembre 2017, quando a Bryan Cristante rispose il futuro innesto di gennaio Luca Rizzo con Remo Freuler espulso (piede a martello su Viviani), e il 2-2 di Bologna l’antivigilia di Natale del 2020, doppietta di Muriel (dischetto e azione, 22′ e 23′) nel primo tempo e rimonta Tomiyasu-Paz nella ripresa.
A Frosinone (Mancini e poker di Zapata) il 20 gennaio 2019, a Parma (Gervinho, Pasalic e doppietta di Duvan) il 31 marzo dello stesso anno, nel 4-1 al Sassuolo al Gewiss Stadium nel solstizio d’estate 2020 (Djimsiti, doppio Toro di Cali in gioco aereo, autogol di Bourabia e lo stesso nel finale su punizione) e nel 2-1 corsaro nella Torino granata (Muriel, Belotti e allo scadere Piccoli) gli altri bottini pieni. La giacchetta colorata della sezione della città di Sant’Antonio, coadiuvato dagli assistenti Giovanni Baccini di Conegliano e Valerio Colarossi di Roma 2 (quarto ufficiale Gianluca Manganiello di Pinerolo; V.A.R. Aleandro Di Paolo di Avezzano e A.V.A.R. Oreste Muto di Torre Annunziata), ha invece arbitrato dieci volte la Beneamata: 5 successi (Cagliari, Genoa e Roma a San Siro, Empoli e Udinese extra moenia), 4 pari (Parma e Fiorentina a Milano, La Spezia e Genova col Grifone) e 1 solo ko, come la squadra ospitante, nel derby fuori casa del 3 settembre scorso (3-2; Brozovic, 2 Leao, Giroud, Dzeko).