Gressan (Aosta)

– Alla fine, tutti insieme appassionatamente sotto l’Arco di Augusto. Perché, dopo tutto, la remuntada a filo d’erba artificiale è solo una pagina del copione di un 25 aprile indimenticabile. Ma oltre le doppiette di Aron Omari e Andrea Gritti, per gli Esordienti dei super-mister Giuseppe Piscitelli e Riccardo Lodelli, rimontando da 1-3 contro l’Aygreville che per inciso è Academy Juventus, la trasferta valdostana del 25 aprile dell’Immacolata Alzano ha vestito i panni della missione a favore del verbo del calcio e dell’amicizia. Due sinonimi necessari e imprescindibili, nella scala di valori alla base dell’ascesa delle nuove generazioni verso l’altare della cultura sportiva, dove il vivere momenti di condivisione e spensieratezza è un impulso più forte delle rivalità di campanile e di tifo. Tanto più se si tratta di un fuoriporta di quasi tutti atalantini, eccezion fatta per il responsabile organizzativo bianconeroverde Maurizio Mangili, amicissimo di Carlo Neyroz che è il nume tutelare del pallone da quelle parti, due juventini fino al midollo senza remore né ripensamenenti nel ritenere la parola data e il fair play come un patto di sangue.

Anche nel terzo tempo all’albergo-ristorante Pezzoli, gestito da oriundi di Leffe, della serie anche a più di duecento chilometri da casa le facce sono le stesse, la comitiva fuori porta e il comitato d’accoglienza locale hanno fatto comunella. Si sa che le allegre brigate nascono in campo per fortificarsi a tavola, o viceversa. Quindi, il rompere le righe in libera uscita per il capoluogo, tra negozietti di prodotti tipici e lunghe passeggiate, perché l’adrenalina dello sportivo autentico mica si esaurisce finendo di calpestare i fili d’erba (artificiale) percossi dal vento all’ombra delle montagne ancora innevate e a due passi dalla Dora Baltea.

Una partita bella ed estenuante, 80 minuti più un paio di recupero suddivisi in quattro minitempi, formula Academy, così diversa dai due tempi CSI in voga ad Alzano Maggiore e dai tre dall’ora complessiva degli Eso FIGC che tengono conto dei set vinti e non della somma delle reti. Ramanzin, il cervello, altro bianconero d.o.c., offre gentilmente la sponda sottoporta al becco dell’Aquila, il primo doppiettista di giornata Pjollaj per aprire una sfida peraltro mai tatticamente sprangata e il perno alzanese Balde (10′) comincia a esercitarsi con le sue magistrali punizioni, parabole beffarde che però trovano la grande muraglia di difesa o portiere. Un poker di lancette più tardi, Dadone borseggia Amatori ma coglie solo l’esterno della rete, mentre allo scadere della frazioncina allo start Calvi ha il suo daffare a stroncare la combinazione tra un’ala e l’altra dei Verde-boys.

Nell’occhiale della seconda corsetta cronometrica, la panchina ben più profonda dei rapaci rossoneri non fa comunque la differenza, nemmeno sul piano delle chances, forse più nitide rispetto a una rotazione dotata di ben sei elementi in meno. Se botta e risposta Seminara-Corneo entro il quinto serve a tenere sul chi vive Oucinde e a scaldare le mani a Centoz, all’11 la parabola rigorosamente da fermo del perno difensivo ospite non supera le braccia protese dell’ultimo baluardo aostano. Aboumousta sfiora il pari convergendo da mancina (13′, respinto), preludio alla frazioncina del sipario da fuochi d’artificio. Ma si deve arrivare ai 60 minuti. La palla vagante premia Omari all’istante, non come la faccia inferiore della traversa al 9′, mentre Gritti fa le prove generali di vittoria facendosi però ipnotizzare dal rientrato Carere (12′).

Sembra finita con l’uno-due da marpioni Pjollaj-Lika, rispettivamente all’incrocio in caduta su suggerimento del secondo e su vassoietto ramanziniano, solito servizio col contagiri, ma c’è un’altra ventina cronometrica da onorare. Il palo ferma Corneo (4′), Oucinde evita il poker di Ramanzin (7′), Rossi da sinistra la porge per la girata mancina del centravanti di scorta sotto il montante, la bordata di Omari ha alleati la faccia inferiore della sbarra orizzontale e la riga e, dulcis in fundo, sul ribaltamento seguito alla seconda saracinesca sui piedi altrui più preziosi c’è il diagonale nell’angolino grittiano a incrociare. IL tiro mancino alla Pasalic che la risolve per il colori del Centenario e oltre.

Aygreville – Oratorio Immacolata Alzano 3-4 (1-0, 0-0, 3-1)
AYGREVILLE: Davide Carere; Leonardo Bobeica, Marco Amatori, Youssef Ghodhbani; Luca Ramanzin, Giovanni Agostino; Davide Capone, Gabriel Pjollaj, Alessio Lika. Subentrati: Jean Louis Centoz (p), Emanuele Altomare, Riccardo Orlando, Leonardo Papa, Angelo Agostino, Edoardo Seminara, Cristian Lungu, Thomas Desaymonet, Gabriele Pellerano, Mathieu Stacchetti. Allenatori: Eliseo Verde e David Vallet. Dirigenti: Carlo Neyroz, Stefano Altomare, Cinzia Regano e Nicole Charbonnier.
IMMACOLATA: Raffaele Calvi; Letizia Morosini, Maodo Balde, Antonio Piscitelli; Filippo Zappella, Alessandro Corneo; Marco Dadone, Aron Omari, Pietro Rossi. Subentrati: Mattia Oucinde (p), Lucio Sonzogni, Yusef Aboumousta, Andrea Gritti. Allenatori: Giuseppe Piscitelli, Riccardo Lodelli, Vittorio Mora (assistente) e Paolo Napoletano (portieri).
RETI: 7′ pt e 17′ tt Pjollaj (A), 1′ tt e 12′ qt Omari (I), 19′ tt Lika (A), 9′ e 14′ qt Gritti (I), 12′ qt Omari (I).
Simone Fornoni