di Matteo Bonfanti
Trovandoci con due vicende legali sul gobbone e in panico nero, ho pensato a come guadagnare dei soldi in poco tempo per affrontare le battaglie legali che ci aspettano e che costano denaro. Premetto che il bilancio del nostro giornale è una cosa un po’ strana: investiamo, tagliamo, facciamo tre edizioni, ne facciamo una, due, puntiamo sul sito, mettiamo la gallery su facebook, la togliamo, cominciamo a scrivere di politica oppure parliamo d’amore, torniamo indietro e ci concentriamo solo sullo sport e il risultato non cambia. Qualsiasi mossa abbiamo fatto in questo decennio, abbiamo chiuso in pareggio, leggermente negativo o positivo a seconda della crisi, ma più o meno sempre identico, quasi ci fosse dietro qualcosa di magico, indipendente dalle scelte che io, Marco e Monica facciamo. Quindi ogni spesa straordinaria, come appunto due avvocati, ci incasina assai.
Ho pensato la risolvo al volo, mi metto un mese a spacciare. Non l’eroina o la cocaina che sono droghe brutte e cattive che fanno un sacco male, ti cambiano la testa e poi la vita, ti fanno finire in un sacco di guai. L’erba è diversa, è buona da fumare, fa sentire più leggero, vicino alle nuvole e al massimo ti prende che ridi senza motivo per un paio d’ore. Ma mi sono detto tra me e me: Matti, non è il caso. Che sono un giornalista e chiacchiero troppo, m’arresterebbero alla prima consegna.
Allora ho pensato seriamente a cosa ho. Non sono bello e manco intelligente, che a scuola mi rimandavano sempre in fisica e in matematica. Di interessante ho i miei sogni e le mie frasi, che quasi sempre sono carezze, ma a volte sono sassi. E allora mi sono deciso. E mi sono attaccato al telefono. Ho iniziato a chiamare tutti quelli come me, le donne e gli uomini che hanno quelle due qualità, spiegandogli il mio progetto con la massima onestà. Dicendogli come va e come non va, chiedendogli di regalarmi due ore della loro stupenda esistenza per insegnare a chi lo desidera il segreto che sta dietro alle parole.
Badate bene, non ho pensato a un corso di giornalismo. Ma a qualcosa di più. A chi vive parlando o scrivendo. Ho cominciato dalla lettera A e nel mio cuore c’è Antonio Di Pietro, la sua comunicazione ruvida, l’utopia di un’Italia dove a vincere siano gli onesti, mai i furbi. Il suo numero ce l’ho, arriva direttamente dalla mia vita precedente, quando ero un modesto giornalista di cronaca nera. Ho alzato il telefono e l’ho chiamato. Ho scoperto una persona straordinaria, dall’umiltà disarmante, dalla simpatia contagiosa, dall’incredibile disponibilità: “Matté, se il tuo corso lo fai prima di luglio, non ti preoccupare che io ci sono. E poi ti porto a mangiare in un posticino stracarino. Se invece lo fai dopo, non mi vedi neanche col binocolo. Perché io sono un contadino e chiudo tutto per andare a coltivare la mia terra”.
L’entusiasmo di Tonino mi ha fatto andare avanti nel mio progetto: sei giorni al Bergamo & Sport, numero chiuso, il tema saranno solo le parole, chi ci lavora, chi le subisce, radunando il meglio in ogni ambito. Carmen Pugliese nella magistratura, l’Atalanta nello sport, Roberto Pelucchi, Alessandro Dell’Orto, Luca Bassi, Nicola Radici nel calcio, Rosella Del Castello e Isaia Invernizzi nella politica, Davide Ferrario e Giacomo Mayer nel cinema, l’arte migliore di tutte perché unisce anche le immagini, Francesca Brambilla per la bellezza che è fondamentale perché sa regalare frasi indimenticabili. Insomma, sono partito.
Settimana prossima cercherò Dino Nikpalj e Cesare Cremonini che ora sono in vacanza, Stefano Serpellini, Roberto Facchinetti, Giorgio Gori, Cristina Parodi, Morgan, Davide Van De Sfroos e i Verdena, Vittorio Feltri, Roberto Saviano, Giorgio Gandola, Daniele Belotti, Antonio Misiani, Alfonso Signorini e Barbara D’Urso.
Poi vi dirò. E’ il meglio che abbiamo. Sogno che verranno a raccontarsi tutti, nessuno escluso. Chiudendo il loro intervento con quel che sento ora, che le parole sono sassi, ma possono essere pure carezze.
NELLE FOTO – Antonio Di Pietro e Francesca Brambilla, due delle tante persone che verranno a raccontarsi a fine giugno al Bergamo & Sport