Il Consiglio straordinario della Lega Calcio Professionisti di Serie A chiede alle componenti di adeguarsi alla normativa nazionale emanata dal governo sulle quarantene, disattesa di fatto dalle Asl che hanno cancellato quattro partite su dieci alla ripresa del campionato, ordinando di disputare le partite qualora le squadre possano contare su 13 giocatori negativi, comprensivi di almeno un portiere e con utilizzo dei Primavera nati entro il 31 gennaio 2003. Un escamotage per concludere una serie A minata attualmente da un centinaio di contagi all’interno dei gruppi squadra. La regola, però, è valida soltanto dalla seconda giornata di ritorno: Atalanta-Torino, fra le altre, salta, mentre la trasferta domenicale a Udine a questo punto dovrebbe sfociare in un confronto valido a tutti gli effetti.
Il nuovo regolamento per la gestione dei casi di positività da Covid-19, dunque, vincola le squadre con più positività all’obbligo di disputare la gara prevista nel calendario: basta un test negativo nelle 24 ore precedenti per definire l’organico abile e arruolabile. Nel caso in cui questa regola dovesse essere violata, chi non si presenterà perderà 3-0 a tavolino. Il protocollo entrerà in vigore dalla prossima giornata e sarà valido fino al termine della stagione in corso. La Lega Serie A richiama “l’attenzione sulla corretta applicazione di quanto previsto dalle Indicazioni Generali della Figc e dalle vigenti disposizioni normative statali”.