Bergamo

– Un bergamasco profeta a Brescia potrebbe sembrare un’utopia eppure é il caso di Leonardo Morosini. Figlio d’arte (anche il fratello Tommaso, di 4 anni più giovane, è un giocatore di buon livello) nasce a Ponte San Pietro (BG) il 13 ottobre del 1995 ed entra giovanissimo nelle giovanili dell’Inter con cui arriva fino ai giovanissimi nazionali, prima di cambiare per avvicinarsi a casa ed accasarsi all’AlbinoLeffe. Dura però poco e dal celeste, passa all’azzurro della maglia del Brescia. Dopo un periodo di ambientamento la sua stella comincia a brillare fino a diventare uno dei pezzi pregiati della prestigiosa “cantera” bresciana, che negli ultimi anni ha sfornato probabilmente il più grande regista dell’ultimo decennio: Andrea Pirlo. L’abilità sui calci piazzati ed il piede educato (per tutti e due il destro) li accomunano, come il ruolo, infatti anche il numero 21 della Juventus e della Nazionale nasce in origine come trequartista. Leonardo è molto abile a giocare tra le linee e a fornire buoni palloni per i propri compagni, ma non disdegna lo spunto e la conclusione personale, qualità che gli permettono di aggiornare con costanza il suo numero di gol e di assist. In Primavera s’affaccia nella stagione 2012-2013 e già quest’anno ne é uno dei pilastri fondamentali, tanto da guadagnarsi nel finale di stagione un posto fisso con i più grandi. Nonostante i pochi minuti che gli vengono concessi in prima squadra, tre spezzoni di partita, si guadagna due calci di rigore che permettono alla Leonessa di raggiungere una tranquilla salvezza. Contro la Juve Stabia, alla quarta partita in serie B, la sua prima da titolare, arriva anche il primo gol con un tiro dalla distanza, specialità della casa. Ora a Brescia tutti si coccolano questo gioiellino, sperando che questo sia soltanto l’inizio di una promettente carriera.
(FD)