Le indiscrezioni raccolte dal presidente lombardo Giuseppe Baretti sono chiare: una promozione alla categoria superiore e nessuna retrocessione. Soluzione, questa, che nel girone B di Eccellenza salva ufficiosamente il Lemine Almenno. La penultima piazza attuale della formazione bergamasca significa quindi sospiro di sollievo, anche se il presidente Sergio Ferrari non nasconde qualche preoccupazione legittima: “Io sono datore di lavoro e oggi mi viene difficile parlare di calcio giocato. Ho compiuto da poco 60 anni e le morti avvenute nella zona di Bergamo mi hanno creato non pochi pensieri. C’è da salvaguardare la salute e le famiglie, anche dal punto di vista economico. La scelta della Federazione di non permettere retrocessioni ci favorisce sul fronte sportivo, avremmo accettato tuttavia anche altre decisioni visto che le priorità adesso sono altre. Alla fine del campionato mancavano tante giornate, non possiamo sapere cosa sarebbe successo. Ripartire non sarà semplice, va fatto tutto a piccoli passi. Nell’ultima partita prima della sosta forzata avevamo collezionato una pesante sconfitta interna per 0-6, l’annata è stata deludente, probabilmente anche il sottoscritto non è stato all’altezza”.

Un’eventuale ripartenza del movimento calcistico porterà ad alcuni scogli massicci da aggirare: “Mi solleverebbe il fatto di fermare la ripresa almeno fino ad ottobre – ha proseguito il presidente -, così da avere il tempo necessario per organizzarsi e programmare. Il calcio andrà rifondato, quando sarà il momento ci troveremo con lo staff dirigenziale per fare il punto di tanti aspetti. Se ci dicessero di ripartire a gennaio 2021, credo che sarebbe la scelta più azzeccata. La mia preoccupazione è legata alla crisi economica ed al rischio di dover lasciare a piedi tanti ragazzi, spero non sia così. Dovremo fare tutti dei sacrifici importanti”.

Considerazioni non trascurabili anche sul settore giovanile: “Fare calcio senza la presenza di genitori in tribuna è surreale – ha concluso Ferrari -, e lasciarli fuori dallo stadio mette tristezza. L’augurio è che si trovi presto una cura a questo virus, solo così potremo avere maggiore tranquillità”.

Norman Setti