Occhio alla legge Zan sull’identità di genere…
Buondì, mi permetto di fare alcune osservazioni in merito. Avevo già espresso giudizio negativo nei confronti del non ben identificato concetto di “identità di genere”, ma non ero entrata nel dettaglio tecnico anche perché qui si parla pure di tutela di genere e orientamento sessuale. Stamane intendo, da un lato ribadire le mie forti perplessità al testo normativo, dall’altro tentare di fare un po’ di chiarezza perché – di converso- per giustificare la tesi dei “contrari” a Zan sono state avanzate osservazioni a mio dire fuorvianti e scorrette.
Non è sempre “tutto giusto o tutto sbagliato”: le cose da sistemare vanno sistemate, quelle corrette devono invece essere oggetto di plauso e considerate un mezzo per la lotta alle discriminazioni tutte!
Dunque…
1) Non corrisponde al vero dichiarare che vi sia una chiara ed espressa tutela legislativa del “genere” e “dell’orientamento sessuale” in Italia, pertanto non ritengo corretta la contestazione del testo di legge Zan che si basa sull’assunto secondo cui sarebbe una legge ridondante e, pertanto, inutile; è però vero che – sia in materia penale, che in materia civile/ lavoro- esistono plurime disposizioni a garanzia e tutela della lotta alle offese di natura sessuale et similia.
Ingiurie (oggi depenalizzata, ma comunque tutelabile in sede civilistica) indirizzate ad omosessuali in quanto tali sono state oggetto di condanne,  oltre che censure da parte di molti giudici da anni; abbiamo letto di sentenze che hanno sussunto tali forme discriminatorie nel 612 bis c.p. ritenuto testo a tutela pure della “libertà psicologica” delle persone e via di seguito.
Pertanto, sbaglia sia chi dice che vi è un vuoto normativo a tutela della “sfera sessuale”, sia chi dice il contrario.
In questo senso può, pertanto, essere condivisibile l’assunto di un dettato più preciso in questa direzione che modifichi gli articoli 604 bis e 604 ter del codice penale aggiungendo questa tutela accanto a quella espressa per nazionalità, origine etnica e confessione religiosa.
2) Parlare, però, di “identità di genere” è rischioso e fuorviante perché sembra negare il dato fattuale della naturale differenza tra uomini e donne e pare concedere libertà di autodefinirsi in un senso o nell’altro solo in base al genere a cui un soggetto sente di appartenere, anche senza alcuna volontà di intervenire con strumenti medici – psicologici prima e chirurgici poi – per trovare in ogni senso la propria identità. Sarebbe più utile delineare in maniera precisa e maggiormente tutelante il percorso di cambio del sesso venendo incontro alle esigenze di coloro che si trovano spesso soli e spaesati in un momento così delicato della propria esistenza.
Non solo: questa espressione potrebbe alla lunga essere strumento di eliminazione del significato intrinseco, sociale e morale di essere donna ( o uomo)!
Tanti anni per ottenere parità di diritti cancellati con un colpo di spugna proprio dal testo di una legge che voleva esserne tutela.
Le cose signori miei vanno fatte bene, non spinti dalla prima necessità di fare campagna politica, bensì da quella di aiutare le persone a vivere più serenamente e dignitosamente!
3) Attenzione all’art 9 del testo: parla di dati istat relativi alla rilevazione degli “atteggiamenti” della popolazione. Cosa significa? Chi decide come possa essere declinato un atteggiamento? Occhio perché il “reato di opinione” è dietro l’angolo: le parole pesano come pietre…
4) Vedo circolare dei post FB che richiamano una presunta tutela alla pedofilia. Non è vero che non ci fosse mai stata la richiesta di emendamento in tal senso (perché definirla bufala quando è una squallida realtà), ma è pur vero che trattasi di emendamento avanzato precedentemente da Giovanardi, D’Ascola, Torrisi, Chiavaroli e Bianconi e che l’articolo di emendamento è stato soppresso! Basta leggere su Senato.it gli esiti degli emendamenti… Anzi basta aver voglia di leggere 
Il testo così come è sembra un – pericoloso – pasticcio.
La sfera sessuale DEVE essere oggetto di tutela ulteriore perché oggi essa manca in parte, ma il contenuto normativo va completamente rivisto e va rivisto subito cosicché quanto prima si possa tutti giovare di una legge fondamentale in linea con una comunità di diritto!
Concludo con una osservazione: proviamo prima di tutto ad insegnare ai nostri figli il significato della parola rispetto…buon tutto a voi

Vanessa Vane Bonaiti