Alessandria – AlbinoLeffe 2-1 (1-0)ALESSANDRIA (4-3-3):

Nordi 6; Celjak 7, Sosa 6,5, Morero 5,5, Sabato 6,5; Nicco 5,5 (36′ st Vitofrancesco sv), Mezavilla (cap.) 7, Branca 7; Boniperti 5,5, Bocalon 6 (12′ st Marconi 5), Fischnaller sv (19′ pt Marras 6). A disp.: G. Vannucchi, Sirri, Terigi, Cittadino. All.: Gregucci 6,5.

ALBINOLEFFE (4-2-4): Amadori 6,5; Muchetti 6, Vinetot 6, Magli 6, Mureno 6; Perini 6,5 (36′ st Nichetti sv), Bentley 6 (33′ pt D’Iglio 7); Danti 5,5, Soncin (cap.) 7, Brega 5,5 (25′ st Girardi 6), Stronati 6. A disp.: S. Cortinovis, Paris, Gianola, Calì, Martino. All.: Sassarini 6.

Arbitro: Meleleo di Casarano 6 (Colinucci di Cesena, Salvatori di Rimini).

RETI: 46′ pt Sosa (Ale), 29′ st rig. Soncin (Alb), 43′ st Mezavilla (Ale).

Note: ammoniti Vinetot, Mezavilla, Stronati (simulazione), Marras, Morero (fallo di mano), Danti (idem) e D’Iglio (ibidem). Espulso Marconi (Ale) al 15′ st per gioco violento. Corner 10-3; recupero 2′ e 4′.

Alessandria – Rigore a favore e buona parte della ripresa in undici contro dieci, come con la Pro Patria. Solo che nella tana dell’Alessandria di Gregucci il finale arroventato e il 2-1 dicono male all’AlbinoLeffe, illuso dall’espulsione di Marconi e dal penalty di Soncin ma costretto alla quarta battuta d’arresto in cinque turni del girone A di Lega Pro. Tutta una questione di testa: quella degli avversari, spuntata due volte di troppo su altrettante palle inattive.

I grigi, solo un punto più dei seriani alla vigilia (4 contro 3) e mai vittoriosi al “Moccagatta” dove avevano già perso all’esordio con la FeralpiSalò, sono stati costretti al cambio della guardia tra Beppe Scienza e l’ex meteora della panchina atalantina all’indomani dell’inopinato ko a Lumezzane. I bergamaschi rispetto al match dello sblocco contro i bustocchi cambiano solo due pedine: Magli per Checcucci e Stronati per Cremonesi. Non muta, invece, il ritrovato equilibrio tra reparti, anche se al controllo delle sfuriate locali fa da contrappeso una certa fretta nel gestire la manovra. Il primo vero squillo è la volée destra sul fondo di Bocalon, servito da cross basso di Celjak al 17′. Subito dopo Fischnaller deve arrendersi, lasciando il posto a Marras nel tridente di casa che vede lo spostamento a mancina del nipote d’arte Filippo Boniperti. Tra 23′ e 25′ le fiammate dei Sassarini-boys nel primo tempo: Brega fa da sponda al diagonale in corsa troppo largo di Danti, quindi Stronati slalomeggia dalla sinistra senza trovare la correzione del Cobra. Al 33′, però, consumatosi un pericolo di marca piemontese (Bocalon impegna sul suo palo Amadori sulla verticalizzazione di Celjak), anche Bentley alza bandiera bianca, rimpiazzato dal ringhioso D’Iglio. L’intensità offensiva conosce uno stop pagato a caro prezzo. Manca poco all’intervallo e sul settimo corner a favore (battuto da Branca) Sosa porta avanti i suoi incornando all’altezza del primo legno nonostante l’opposizione del portiere ospite che allunga il braccio quanto può.

Nella ripresa servirebbe aggiungere concretezza a pressing alto e gioco di prima, ma il lungagnone Girardi – pescato pochi giorni fa dal mercato degli svincolati – continua a posare le terga in panca e il sinistro di Soncin dal limite (7′, allungo di D’Iglio) non inquadra lo specchio. Il forcing è comunque abbastanza continuo da ribaltare l’inerzia e sul cross dal vertice destro del capitano all’11’ Brega non ci arriva d’un soffio. Al quarto d’ora la possibile svolta del confronto: l’ex atalantino Marconi, appena entrato, allarga il gomito nel contrasto con Magli e l’arbitro Meleleo gli mostra il rosso. Mentre gli animi si scaldano, un inedito D’Iglio in versione assist-man sforna un altro buon pallone per Danti, il cui tiro a giro (17′) è rintuzzato in angolo dalla difesa degli Orsi. In superiorità numerica l’ex tecnico del Seregno si decide a gettare nella mischia i 190 centimetri del rinforzo, ma come contro la Pro è il rigoricchio a togliere le castagne dal fuoco: sul corner di Perini Morero allontana di mano, il bomber pavese scaraventa nell’angolo destro di Nordi il pari dal dischetto a mezza altezza. Amadori tenta da par suo di blindare lo score alla mezzora sul colpo di testa di Mezavilla (imbeccato dalla punizione del solito Branca) per blindare il pareggio, senza però potere nulla sul replay del capitano locale a due dal novantesimo, aiutato dal palo, su azione dalla bandierina. Sabato 10 ottobre, alle 17.30, rendez-vous col Pavia allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”.

S.F.