di Simone Fornoni
Macché Teun Koopmeiners. A peso d’oro non lo prende anima viva. Ce l’ha rivelato in forma strettissimamente privata la nostra fonte sicura, una limpida scaturigine di soffiate da calciomercato, qualcosa che odiamo e di cui desideriamo la morte, parafrasando un’intemerata di Vittorio Sgarbi contro un collega. La Petònega ci dice che il sacrificato sull’altare del rafforzamento dell’Atalanta, al massimo, sarà Ademola Lookman, che tra 40 e 50 può accasarsi, pardon ritornare, in quella Premier League che tra Chelsea, Fulham e Leicester gli è sempre stata fin troppo avara di soddisfazioni.
Aggiungendo che al ’97 dai 10 assist e i 17 gol in stagione, compresa la tripletta di Dublino al Bayer Leverkusen con l’Europa League vinta se non da solo poco ci manca, aspirerebbero pure Barcellona (poco più di zero) e Bayern Monaco (era già stato al Lipsia), veniamo al punto ovvero agli investimenti per rafforzare l’organico richiesti (in termini di ruoli e reparti, i nomi si fanno insieme) dall’allenatore Gian Piero Gasperini e assicurati dall’amministratore delegato Luca Percassi. Senza dimenticare il direttore sportivo Tony D’Amico, uomo mercato che lavora sottotraccia badando al sodo. Serve un difensore e in pole c’è l’oriundo argentino Leonardo Balerdi, in libera uscita proprio dai renani, l’ostacolo saltato a piè pari nel trionfale 22 maggio scorso, pur conservando qualche ambizioncella sullo svedese-bosgnacco (connazionale di Sead Kolasinac, quindi) Anel Ahmedhodzic dello Sheffield United. Un paio di ’99, esperti senza essere stagionati. Un braccetto in più, forse due, serve, perché Giorgio Scalvini è out per metà della prossima annata. In mezzo la pista rovente porta a Mattia Brescianini, 2000 erbuschese del Frosinone, scuola Milan, gran fisico e gamba lesta per giocare a tre (cosa che il Gasp tendenzialmente non fa) o a quattro, ma anche da trequartista tattico alla Kurtic o alla Cristante.
Ma è davanti che il comandante in capo chiede alternative di lusso. Il suo ritornello, annuale più che estivo, è “la qualità in attacco fa la differenza, in termini di reti e passaggi per farle”. Premesso che con l’ottantina di milioni garantita tra qualificazione alla Champions e altri traguardi raggiunti non ci sarebbe nemmeno bisogno di cedere all’offerta irrinunciabile di turno, per lo spot di centravanti di riserva, ossia il backup di Gianluca Scamacca, si configura un ballottaggio a due. Più che il clone destro e islandese di Rasmus Hojlund, al secolo Orri Oskarsson, islandese del 2004 dalla quindicina secca nel FC Copenaghen in cui aveva giocato pure il danesone ora al Manchester United, il più avvicinabile è il non certo stentoreo ma implacabile Giovanni Simeone, figlio d’arte del ’95 noto come El Cholito, facilmente rientrabile nell’affare col Napoli relativo al riscatto di Pierluigi Gollini.
Se Aleksey Miranchuk, con la presenza di un El Bilal Touré ancora da scoprire e il possibile ingresso di una prima punta, è in bilico, il sostituto del nazionale nigeriano sarebbe Nicolò Zaniolo, geniaccio mancino la cui sregolatezza è intestata in primis ai due crociati in tasca negli ultimi anni, 15 da versare all’Aston Villa dopo la prova fallita nel Galatasaray in prestito. Non solo punte. Resta viva anche la questione delle corsie. Matteo Ruggeri e Mitchel Bakker è la coppia di sinistra a rischio di separazione, perché l’olandese non ha convinto e non si sa se avrà l’appello. S’era parlato di Samuel Iling-Junior, ma l’inglese, possibile contropartita juventina per arrivare a RoboKoop, dopo il no del compagno Moise Kean è in scia a Barrenechea nell’operazione Douglaz Luis coi già citati Villans.
Ai piani alti di Zingonia, comunque, non c’è nessuna voglia di rimanere invischiati nei traccheggiamenti altrui, specie se ispirati dalla mancanza di liquidità. Qui ce n’è in abbondanza. E così, per adesso, ci si limita a puntare a destra, dove il pur ottimo Davide Zappacosta e Hans Hateboer anagraficamente hanno già o dovrebbero aver già raggiunto il picco di rendimento: Yukinari Sugawara è il nome giusto, nazionale giapponese classe 2000 dell’AZ Alkmaar. Proprio l’ex club di Koop, vedi i corsi e ricorsi del mercato più pazzo del mondo. Che facciamo, aspettiamo la fine di Euro 2024 o si comincia a stringere per riempire le caselle mancanti?