Berisha 6:

attento su Diamanti in avvio, vive una serata da semidisoccupato.
Konko 6: torna centrale e fatica anche lui a contenere la verve di Diamanti.
Toloi 6: mai convincente come perno arretrato, ma se il Gasp l’ha riproposto si vede che la sa più lunga di noialtri.
Masiello 5,5: fuori posizione, visto che è un terzino-stopper col cuore a destra, eppure è il primissimo a provarci. Peccato che all’ultimo tuffo gli sfugga il match winner.
Spinazzola 6,5: altro miracolato del turnover, ha la consegna di presidiare la zolla e si muove discretamente nelle due fasi.
Kessie 6: sfiancato dal full time obbligato, se è vero che è il migliore, gira a un cilindro in meno rispetto al solito senza rinunciare a folate e sbuffi. Mica può occuparsi sempre di pentole e coperchi.
Freuler 6: ormai da fermo calcia quasi solo lui, idem quando si tratta di dettare i ritmi. Preciso come un orologio a cucù, ma anche la fantasia è su livelli conseguenti (11′ st Grassi 6: senza infamia né lode nel consueto part time lì nel mezzo. Come play non ha tutto ‘sto passo ma nemmeno colpe).
Dramé 6: rivede il campo dopo la ginocchiata sulla tempia di Parolo all’esordio in campionato e, se non il piede, raddrizza almeno il senso tattico.
D’Alessandro 6: lavoricchia benino in avanti concedendosi qualche taglio, anche se ahilui gli fa difetto l’istinto del killer (20′ st Kurtic 6: entra e corre su e giù. Non è che abbia mai dato del tu al pallone).
Pinilla 6,5: un tempo trascorso a giocare in appoggio senza puntare la porta, con due passaggi azzeccati e qualche pallone smozzicato. Al rientro dal tunnel a suonare la carica è lui, che si trasforma in un predicatore nel deserto (31′ st Paloschi sv: vabbe’ il castigo, ma piazzarlo a difesa del presidio sui calci da fermo è quasi roba da Guantanamo).
Gomez 5,5: sotto tono nelle situazioni dinamiche, e non è un bel biglietto da visita per un trottolino ricco di tecnica. Lo scavetto paratogli da Posavec nella ripresa è una goccia nel mare, lui s’impegna e lo sfida di nuovo, di testa: niente da fare.

All. Gasperini 6: fra pretattica e gerarchie che saltano di settimana in settimana, il tecnico di Grugliasco rispolvera un 3-4-3 de facto, il suo modulo preferito, vietando a Spinazzola troppe avventure in avanti. Scala al 3-5-2 con Kurtic e se i suoi si perdono l’uomo sull’ultimo angolo non può prendersela con le sue scelte. Sfigatino, stavolta. Col Crotone o vince o rischia.

SF

© BERGAMO & SPORT – Riproduzione riservata