Gollini 6,5:

salva capra e cavoli su Farias in avvio, poi si arrende alla disoccupazione.

Mancini 6: Farias sulla prima chance del confronto passa dalla sua zolla. Al pisano di campagna non resta che provarci in mischia e in acrobazia, senza confermare la fama di difensore-goleador.

Palomino 6,5: attento dietro, di lì non si passa. E chiude i varchi quando i partner del terzetto si lasciano sfuggire qualcosa.

Masiello 6: appoggia costantemente l’azione mettendoci gamba e cuore, ma nemmeno lui stavolta assomiglia alla sua versione migliore.

Hateboer 6: al 9′ la fortuna lo bacia in fronte nel taglio sull’assist volante di Ilicic, ma lui la usa male continuando a stantuffare parallelamente alla riga laterale. In tutto ha un poker di palle gol, la metà sventate da miracoli della saracinesca slava che si staglia all’orizzonte come un gigante.

de Roon 6: lavoricchia in mezzo contro un reparto dirimpettaio ad alta densità, senza far saltare sulla sedia anima viva dallo stupore.

Freuler 6,5: sfortunato a trovare la grande muraglia sulla doppia chance del primo tempo in combutta col colombiano e di nuovo Veseli nel secondo. Macina chilometri come sempre, ma non basta a festeggiare degnamente il compleanno numero 27.

Gosens 6: preferito a Castagne, talvolta sembra che abbia ingoiato un freno a mano. Costringe Bennacer a spendere il giallo, poi si spegne (15′ st Castagne 5,5: impatto scarso se non nullo da subentrato).

Gomez 6,5: vede la porta solo per un paio di telefonate di cortesia, ma almeno si sforza di servire chiunque altro gli capiti a misura di piede. A dieci dalla fine quel rigore in movimento sparacchiato ai piccioni è davvero una brutta roba. Però lui a differenza di altri stragioca (43′ st Piccoli sv: un 2001 all’esordio, forse tardivo, visto che non ha tempo di prendere bene la mira mancata drammaticamente a tutti i compagni).

Ilicic 6,5: inventa sullo spartito ricamando calcio, ma quel sinistro parato a corpo morto dal polacco volante altrui grida vendetta come il successivo tiro ai dirigibili. Anche lui ingaggia un duello con la mira e col portiere nemico, mai baciato dal successo. 

Zapata 5,5: lavora più che altro di sponda girandosi verso la porta solo una volta, finché al rientro in campo avrebbe il diagonale buono. Dragowski glielo prende, poi Nikolaou lo manda sul prato con la spallata (36′ st Barrow 6: assist per il tacco finale di Mancini e tentativo personale. C’è, respira e lotta nonostante un campionato da debacle).

All. Gasperini 6: i suoi si sfiancano da soli nella gara a chi ci prende di meno, costruendo troppo per ottenere nulla. E lui non ha alternative tipo coniglio magico da cavare dal cilindro. 

Simone Fornoni

Foto Moro