Ecco le pagelle, giocatore per giocatore, dello scialbo 0-0 dell’Atalanta in casa dell’Udinese. Marco Carnesecchi effettua solo tre parate ma è nettamente il migliore, essendo decisivo due volte, mentre tra i giocatori di movimento passano la sufficienza Ederson e Giorgio Scalvini che nel primo tempo salva una chiara occasione da gol. 

Carnesecchi 7: saracinesca abbassata addosso alle zuccate di Bijol e Lovric

Scalvini 6,5: uno dei pochi a cercare di combinare qualcosa nel primo tempo più incolore della stagione, anche se qualcuno gli imputa la scarsa vigilanza su un Sanchez in realtà senza posizione fissa ne salva almeno una grossa su Thauvin allungando una diagonale pulitissima. Meno nitida l’entrata su Lovric che lo mette fuori (1′ st Kossounou 5,5: due errori in uscita e condotta globalmente poco sicura).
Djimsiti sv: che sfiga, a campi invertiti ci aveva rimesso la caviglia e adesso con Ehizibue la testa, ovvero trauma cranico confermato dal nosocomio di Udine e pure dieci punti per suturare la ferita lacero-contusa dell’arcata sopraccigliare destra. Fin lì, zero pericoli (25′ pt Hien 5,5; si rifà parzialmente dello sciaguratissimo e potenzialmente ferale retropassaggio a inizio ripresa ritrovando la quadra e provando pure a pungere da palla inattiva).
Kolasinac 6,5: l’ultimo ad arrendersi, sopravvivendo a una tremenda testata di Payero. Uomo da trincea, se la scava e ci resta quando si rende conto che sganciarsi sarebbe stato pericoloso.

Bellanova 5,5: combina poco contro un Kamara per nulla trascendentale.
De Roon 6: traccheggia in mezzo calandosi l’elmetto contro le schegge impazzite in black & white. Al massimo, apre il contropiede. 
Ederson 6,5: recuperi e gioco a due fasi, as usual, senza ammainare una bandiera che spesso è costretto a reggere da solo. Davanti non capiscono le sue intenzioni e forse nemmeno dove sono.
Zappacosta 6: l’intesa con Lookman, frustrata dall’applicazione e dall’attenzione della retroguardia nemica, per lo meno c’è. Non basta, certo. L’ennesima maglia soffiata a Ruggeri è l’ennesimo segnale dell’uomo in panchina: occhio, le gerarchie sono cangianti come l’umore e il rendimento del collettivo.

Pasalic 6: suo l’unico tiro in porta nel primo tempo, anche se a bocce ferme il suo sostituto non se lo ricorda, ma a parte alzarsi su Bijol non fa molto altro (16′ st Samardzic 6,5: almeno ci prova, quantomeno la tenta. E da sinistra gli viene meno facile. Non è una punta, è vero, ma le punte vere cos’hanno combinato in definitiva?).

De Ketelaere 5: elogiato dal mister per i rientri in copertura, ma mica è un terzino. Ne vede poche e ne prende ancor meno. Ne liscia una di testa bella comoda da Samardzic, perché la mole di Solet, alto come lui benché più carenato e largo, è sufficiente a scoraggiarlo. Quando la fantasia si arresta davanti al muro del sangue agli occhi di squadre meno tecniche, tanto vale rinunciarci il prima possibile (37′ st Brescianini sv).
Lookman 5,5: ne allunga poche, idem gliene allungano e così non può combinare sfracelli. Non trova l’uno contro uno bruciante che lo contraddistingue anche perché non lo cerca (16′ st Zaniolo 5,5: mischie e nient’altro, senza capirsi con quelli dalla stessa divisa). 

All. Gasperini 5,5: sceglie un assetto meno offensivo con Pasalic salvo ripensarci all’ora di gioco. E paga pegno, cogli esclusi a subentrare spesso senza aver molto da dire, cavandone un pari comunque immeritato. Senza centravanti la squadra è nuda e in imbarazzo. Zaniolo a disagio lì in mezzo? Con la stazza che ha sarebbe stato più utile dal kick off. Samardzic ancora di più, col fiammingo falso nove. Non sempre i senatori la spiegano e la eseguono meglio. E CDK andava tolto prima, perché non ne ha azzeccata mezza. Quand’è così,  il manico va aiutato prendendogli un altro attaccante puro al mercato di riparazione.

Effe