Carnesecchi 6:
due tiri, un gol preso, quello impossibile da parare.
De Roon 7: a parte il gran gol, leadership non solo difensiva. Batte gli schemi da fermo e lo fa anche bene. Del resto, se Godfrey continua a passare per martelletto spaccavetri in caso di emergenza, di emergenza difesa è inutile parlare.
Hien 7: con un po’ d’attenzione in più avrebbe magari evitato l’imbucata di Ekhator. Ma la sfiora due volte in ascensore ed è duro come il marmo quanto elastico a sufficienza per tappare ogni altro buco.
Kolasinac 7,5: un paio di passaggi chiave per reclamare di essere tornato sui livelli che gli sono più consoni.
Bellanova 6: non molto oltre il compitino, ovvero la riga laterale come riferimento e via andare (33′ st Palestra sv).
Ederson 7: alla prima marcatura stagionale, festeggia le cento presenze atalantine (33′ st Sulemana sv)
Pasalic 6,5: ne sbaglia un paio, di testa e di piede, ma ne porge più del doppio. Bel mediano. Era una mezzala, ha fatto il trequartista il più delle volte ma… come dice il Gasp, nessun giocatore finisce la carriera nella stessa zona di campo in cui l’aveva iniziata.
Zappacosta 7: replica in buona parte la verve e la capacità di pungere dimostrare alla Veltins Arena, confermandosi uno degli uomini più del progetto risalita.
De Ketelaere 6,5: aiuta anche dietro e non poco, gran bella casa. Davanti la fa da rifinitore senza osare più d’un tiro. E questo per una punta è un difetto (23′ st Samardzic 6,5: entra e non ci pensa due volte a scavarsi il tunnel verso lo specchio, procurando il rigore del triplete dell’oriundo).
Retegui 9: se non è perfetto, passa di là. Oltre a metterla, la smista come un portalettere ligio al dovere. Centravanti alla Tanque Denis addirittura più focalizzato sul tiro, che a volte si permette pure di ritardare per averci pensato una volta di troppo (37′ st Vanja Vlahovic sv).
Lookman 7: ne canna uno di suo davanti a Gollini, ma quanto a vedere il gioco e i compagni siamo ai massimi livelli. Fa tanta paura che Gilardino fa fare le diagonali a Thosrby per pestargli i piedi. Non appena s’affievolisce la luce, il Gasp chiude l’interruttore (23′ st Zaniolo 6: un tiro e un assist).
All. Gasperini 7,5: azzecca tutte le mosse a cominciare dalla formazione, gestendo a dovere anche i cambi. Da ex non esulta troppo a vedere il Vecchio Balordo così ridotto, ma tant’è: in campionato si raddrizza un po’ la barra prima della seconda sosta.
Simone Fornoni