Musso 6,5:
attento nelle tre circostanze in cui ha dovuto esserlo per forza, in primis sul primo squillo di Volpato che sarebbe potuto costare caro. All’ultimo rinvia svergolo, pazienza.
Scalvini 6: fa un recuperone su Missori per poi regalare la palla a Lipani per il malvezzo di voler ricamare il disimpegno anziché spazzare. Due gol sfiorati in incornata (29′ st Koopmeiners 6: lì nel mezzo per fare il fiato. In campionato, salvo Bologna dove altri hanno sprecato le sue fatiche, ultimamente è stato sotto ritmo).
Djimsiti 7: su Mulattieri salva un gol quasi fatto ed è spesso perfetto, quindi non è il caso di calcare la mano sul disimpegno non a buon fine per il disturbo di Thorsvedt e sull’inginocchiatoio davanti a Boloca al 95′. Lui e Musso con la testa erano già in doccia. Ci sta perdere l’equilibrio quando non conta più un’acca e, soprattutto, dopo aver recitato la parte del leone.
Kolasinac 7: dietro è qualcosa di pazzesco, davanti si sgancia tre-quattro volte per un rigore servito in movimento a Pasalic nel primo tempo senza calare di torno nemmeno nella seconda metà (36′ st Palomino sv: rompe il digiuno di campo dopo 14 partite da spettatore involontario).
Holm 6,5: appena vede l’attrezzo di cuoio è come se incornasse il cencio rosso del torero. E che pallonesse sgancia erga omnes. Magari in fase difensiva gli manca qualcosina, e quando deve fare l’ala pura gli manca il taglio da attaccante.
Ederson 6,5: energia bi-fase as usual, s’inserisce sempre e non va lontano dal bersaglio.
De Roon 7: Una diga senza crepe capace di provarci anche lassù. Ma SuperMario ci mette il didietro…
Zappacosta 6,5: per uno che contro il Lecce pareva fuori giri, 96 giri di lancetta a intensità piuttosto alta. Gli manca qualcosina per fare trentuno, ma a trenta ci arriva. L’anagrafe va per i trentadue, ma è un altro discorso. Sua la rimessa laterale per le grandi manovre del 2-0, praticamente un lancio lungo con le mani.
Pasalic 7,5: è da un mese che gioca in modo trascendentale. Trequartista destro e poi presto sinistro, punta centrale quando CDK si allarga, fa gioco, lo cuce e apre mille spazi (29′ st Muriel 6: pimpante, ma al dunque imbocca Cragno in asse con la punta di peso subentrata).
Miranchuk 7: Gasperini se n’è detto entusiasta nel dopogara, ma qualche gol di troppo il russo, dopo un gran lavoro di fino, se lo tiene sempre in canna (42′ st Zortea sv).
De Ketelaere 8,5: doppietta di gran classe, da falso nueve nella ripresa diventa ala sinistra facendo meraviglie. Sta aumentando la percentuale di realizzazione e ormai è pienamente inserito in gruppo. L’unico dei suoi a segno sui tre fronti, è alla prima doppietta atalantina (29′ st Scamacca 6: presente e al contempo distratto, leggi conclusioni affrettate. Un ossimoro che ne chiarisce i saliscendi di rendimento in una carriera che attende ancora lo sboccio definitivo).
All. Gasperini 7: fa la cosa giusta contenendo il turnover in termini di cinque undicesimi. Ottimo tempismo e scelte calibrate nei cambi, anche se non è che davanti ci fosse chissà quale squadrone. Djimsiti finisce letteralmente sulle ginocchia, ma va bene lo stesso. La doppietta Roma-Milan su due fronti scoprirà una visuale ad ampio raggio degli orizzonti nerazzurri in questo passaggio d’inverno.