Carnesecchi 6:
difficoltà media sul Gallo Belotti poco prima del vantaggio, uscita a mezza via come qualunque portiere al mondo sullo schema da gelo nel sangue.
Djimsiti 6,5: sta al suo posto senza strafare e perdere le misure.
Hien 6,5: perno ideale per un finale di stagione da coperta abbastanza corta. Era suo Quarta da palla inattiva? Bene lo stesso.
Kolasinac 6,5: fa il suo rimediando pure non poche botte (25′ st Pasalic 7: mediano che avanza fino alla porta per la classica esultanza a braccia spiegate).
Zappacosta 6,5: produttivo non per sé ma per i compagni, pur avendone ancora è sacrificato sull’altare della tattica per vincerla. Un minuto, non a caso, e si rivà avanti (29′ st Miranchuk 6,5: dà subito un’impronta offrendo palloni utili).
De Roon 6,5: l’ennesimo a provarci per il raddoppio prima di beccare l’1-1. Trebisonda mai persa.
Ederson 6: meno dinamico del consueto, si spinge in avanti e traccheggia in mezzo (25′ st Lookman 8: la sostituzione più azzeccata della storia, perché se entra in navata combina mirabile. Forse è la seconda o terza volta che lo fa da sostituto. Gol e assist, come Scamacca che gliela dà per il punto decisivo).
Ruggeri 6,5: manca due volte il raddoppio, forse non è un falco nell’alzare la linea sullo schema da lato di Biraghi e Quarta. Eppure per rimettere il nasino avanti il suo mancino arcuato è determinante.
Koopmeiners 7: apre lo score e non riesce a chiuderlo, anche se la media del cinquanta per cento è oltre ogni rosea previsione per un uomo di raccordo, cucitura, corsa e anche allargamento a sinistra. Lavora tantissimo.
De Ketelaere 7: fantasia al potere e concretezza rivedibile, è davvero encomiabile vederlo abbassarsi a prendere o recuperare l’attrezzo per aprire contropiedi dal pallone alato. Un po’ sfiancato, resta nella pugna e lotta, anche ben oltre la sponda per il 2-1.
Scamacca 9: attaccante completo, se è in voglia non lo fermano nemmeno sparandogli da un drone. Primo tempo da rifinitura pura e semplice, a onta del possibile bis annullato per il contatto Koop-Beltran, e secondo da colpi cercati e affondati. Milenkovic lo fa fuori lui dalla partita, la chilena per riprendere il largo è di una bellezza smisurata. Peccato per il giallo su Gonzalez che lo taglia fuori dalla finale, arrivato prima dell’assist perfetto per il tris.
All. Gritti 8: diamo a Tullio quel che è di Tullio. A un certo punto l’ordine è imbottire la squadra di punte e lui esegue. Un motivatore determinato, umanissimo, gentile, sportivissimo: la controfigura del Gasp senza voce grattata e senza lanciarsi in polemiche o intemerate a pelle di leone.