di Simone Fornoni

Carnesecchi 6: quell’incornata andava respinta. Non ci piove. Intercettare quel crossone di Blum era ed è un dovere per un portiere di rango, non scherziamo. Sei politico, non si danno insufficienze quando si vince un set a uno.

Kossounou 7: gran partita, anche salendo a sostegno dell’azione, ma guai ad alzargli troppo i voti vista la consistenza degli avversari.
Hien 6,5: se la cava alla grande dopo aver perso l’uomo dell’1-1 (35′ st Godfrey sv).
Kolasinac 7,5: uscita sontuosa a liberare la trequarti difensiva per ritrovarsi in porta qualche secondo dopo (30′ st Toloi 6,5: merita tutte le soddisfazioni del mondo e si dà tanto da fare da riuscire pure a farsi beccare in fuorigioco).

Cuadrado 7: sfiora il gol nella ripresa, promozione con poche riserve alla prima da titolare nell’Atalanta. Sa e può reggere i novanta minuti, sforna tanti palloni, lascia il dirimpettaio sul posto.
De Roon 7: regolare come il metronomo che non è, perché la condivisione delle responsabilità è la più ampia possibile e lui è un mediano-frangiflutti, si segnala per la mancanza di errori e di interruzioni in un ritmo da sfiancare una mandria di muli.
Pasalic 7: sostituisce duracell-Ederson da par suo badando al sodo. A CDK la seconda volta la porge lui.
Ruggeri 7: su e giù per la corsia lasciandosene scappare poche, adesso si occupa anche degli schemi dalla bandierina e il fiammingo ci segna pure.

Brescianini 7: sembra quasi non esserci, come Gary Cooper nella singola ripresa. Bisogna aspettare i giornalieri stampati, e lui a pellicola resettata compare nel film di buona metà delle azioni, ad esempio quando fa da tramite tra Kossounou e Cuadrado. Prezioso quanto umile quando la palla ce l’ha il nemico (18′ st Samarzic 7,5: al secondo tentativo, dopo aver stragiocato per gli altri, vedi gol annullato a Kolasinac in tap-in sul colombiano, la piazza nell’angoletto. Gran classe).

De Ketelaere 10: la formula del due per sé più il tre per gli altri lo eleva anche sopra l’altro doppiettista, rispetto al quale è molto meno cattivo sottoporta ma anche più fantasioso e più in grado di leggere il gioco. Ilicic allo specchio, ormai (30′ st Palestra 6: esordisce anche in Champions).
Retegui 9: quattordici in stagione, primi due nella coppa orecchiuta. Senza aggettivi, il re Mida del gol, pur se assistito al meglio possibile. Di suo a (molto) più del 50 per cento c’è sicuramente il secondo, bruciando letteralmente Lauper (18′ st Zaniolo 6: scarica la frustrazione da eterna riserva addosso a Blum. Frenesia in mezzo a bei colpi da talento naturale non ancora “arrivato”).

All. Gasperini 8: non era così scontato indovinare la formazione in base alle caratteristiche del campo, così come non era agevolissimo azzeccare cambi e minutaggio. Ora la doppietta Roma-Milan prima del Real. Vincere sempre sarebbe una pretesa. Ma lui e i suoi ce l’hanno fatta in dieci delle ultime dodici partite da serie positiva.