Gollini 6,5:
attento su Marlos nel primo tempo, non può invece nulla su Moraes. Sempre sul pezzo anche nelle rare sortite nemiche nella seconda metà.
Toloi 7: puntuale e preciso anche nei rilanci, anche se dietro c’è sempre da stare all’erta. Sta tornando sui suoi livelli, anche se talvolta soffre. Nell’assedio si slancia fino a particine estemporanee in rifinitura.
Palomino 7: rischia sempre il tackle scivolato, Moraes sul gol gli sfugge non certo per colpa sua. I contrasti sono tutti suoi. Il ruolo di perno gli si confà, okappa.
Masiello 6: una palla persa sanguinosa intorno al ventesimo tirandola su De Roon, poi fa il suo (23′ st Muriel 6: entra e si fa il campo all’indietro per recuperare palla, il corpo di Kryvtsov s’immola per non farlo segnare. Ci prova, ma forse sta un po’ largo).
Hateboer 6,5: non sempre fa la cosa giusta, specie dietro, ma il traversone per il rompighiaccio è una pennellata alla Van Gogh. Sacrificato sull’altare tattico (12′ st Gosens 5,5: vede l’erba, stantuffa e crossa, scivolando però sull’azione fatale).
De Roon 5,5: recupera palla dando il la alla mischia del penalty, ma non vede né quella né l’assistman Patrick sul pari avversario. Sul brasiliano spreca il secondo giallo del torneo, poi cerca di farsi perdonare contribuendo all’assalto fino all’arretramento a terzo di sinistra. Arrivederci City… E sul colpo gobbo altrui è impotente.
Pasalic 6: cerca a lungo la misura dei passaggi fino a trovare inserimento e palo, in contenimento con Kovalenko sono sportellate. Fosse più continuo anche nelle sortire sarebbe il massimo.
Castagne 5,5: meglio nei recuperi che nel sostegno all’azione, perché a destra lo Shakhtar non sfonda e anzi evita di passare. Passa a destra neanche all’ora di gioco e lancia l’ingrato Duvan. Purtroppo per lui ha responsabilità sul colpo del ko: ci arriva, ma è timidino e non chiude la diagonale.
Gomez 6,5: una chicca con tacco di ritorno lo scambio con lo sloveno nell’azione della possibile svolta rimasta in canna, quindi il calo verso l’intervallo. Coi cambi avanza a punta e lavora a destra, da dove fa partire pallonesse belle e rarefatte, retrocedendo fra le linee quando subentra l’ucraino. Manca la palla della vittoria, ma con tutto quello che fa tirargli giù il voto sarebbe da sadici.
Ilicic 5,5: gran fraseggio a due col capitano sull’azione del rigore, che però non è abbastanza freddo per trasformare. A corrente alternata finché non si spegne, e non ci mette nemmeno tanto (12′ st Malinovskyi 6,5: gioca benone tirando solo una volta, peccato veniale visto che almeno lui la tenta da lontano).
Zapata 6,5: killer vero che la piazza tumida alla primissima occasione nitida: Nel secondo tempo ne sbaglia una seconda non facilissima in caduta e una terza in diagonale. Si può fare (e dare) di più.
All. Gasperini 6,5: i cambi giusti al momento giusto, ma contro l’ingenuità di quelli in campo nemmeno uno stratega come lui dispone di armi e contromisure adeguate.
S.F.