Gollini 6:

si salva dalla morsa della disoccupazione sotto le feste di fine anno grazie a un tris d’uscite in anticipo nel primo tempo.

Toloi 6,5: prova senza troppo successo a fungere da primo regista della manovra, ma in un pomeriggio da trionfo non c’è bisogno nemmeno dei suoi slanci a doppia fase.

Palomino 7: regista difensivo superbo, anche se Leao e compagni non l’hanno certo costretto agli straordinari. Piatek non può spaventarlo davvero, entrato com’è un po’ in ritardo. Lui, il tucumano, non lo è mai.

Djimsiti 7: deve badare a Suso e ad avanzare secondo i dettami tattici del mister, facendo benino entrambe le cose. In anticipo è super, quando si sgancia uno spettacolo. Ma non è che debba ammazzarsi di lavoro contro un avversario quasi trasparente.

Castagne 6: a volte sembra distrarsi all’ombra della Giulio Cesare, sbagliando a intercettare i passaggi. Viaggia a fiammate verso l’intervallo, nella ripresa potrebbe affondare il colpo in due occasioni ma preferisce mangiarsele al pranzo di Natale anziché impacchettarsi il regalino.

De Roon 6,5: corricchia in mezzo da frangiflutti e postino-smistatore, perdendosi a volte i comunque inoffensivi Suso e Calhanoglu quando arretrano e s’accentrano da suggeritori. Nella ripresa gestione priva di affanno.

Pasalic 7,5: scheggia la traversa per poi riprovarci di tacco, ma è tra il bis di furbizia e l’assist per il tris che offre il meglio del suo repertorio. Ormai dai titolari non lo leva neppure una slavina.

Gosens 7,5: smazza palloni dal suo lato che è un piacere, fornisce l’assist del raddoppio e un paio di volte va vicino pure lui al bersaglio grosso. Quant’è cresciuto agli ordini del Gasp? Altro che il terzinaccio degli esordi, quello con le scorie del torneo del sabato in Renania Settentrionale (44′ st Hateboer sv).

Malinovsky 7: l’ingegnere del pallone sa metterci una regolarità degna di nota, da unico trequartista effettivo mentre il Papu ama svariare in fase di possesso. I suoi lanci sono musica e fanno respirare la squadra, i suoi appoggi linfa vitale per la manovra.

Gomez 7,5: più ala che rifinitore, in fase di non possesso il suo sacrificio è innegabilmente efficace. Il gol è un capolavoro assoluto, la partita quasi (43′ st Freuler sv).

Ilicic 8: quando tocca la palla, vedi suggerimento per il rompighiaccio, si sentono cantare gli angeli. L’uno-due è qualcosa di quasi inverosimile: una palla buona e Calabria-Donnarumma si arrendono a finta e botta, una punizione conquistata ed ecco il morbido schiaffo del poker (35′ st Muriel 6,5: una palla soltanto e la ficca dentro, complice l’uscita da kamikaze fuori area di Donnarumma).

All. Gasperini 7: sa ovviare alla perdurante assenza dello sfondatore Zapata con la formula tutta fantasia e geometrie. Il campo gli dà ragione. I suoi ormai hanno imparato a fare a meno del centravanti.
Simone Fornoni