Non la prova più scintillante dell’Atalanta, ma col Torino le polveri bagnate in attacco hanno di fatto impedito di innescare la miccia per sparigliare l’equilibrio sul piano del risultato. Pari e patta Djimsiti-Maripan, tra i migliori a pelo d’erba, e tra un Retegui che sbaglia il rigore concesso e gli altri che girano tendenzialmente alla larga i nerazzurri non riescono ad avere la meglio di un avversario di caratura nettamente inferiore. Quanto al gol preso, Ruggeri era di lato e Retegui dietro a rincorrere proprio come De Ketelaere su Araujo a Barcellona.

Rui Patricio 6: alla prima in campionato coi suoi nuovi colori dopo il clean sheet personale di Coppa Italia col Cesena, ora gli toccherà fare il titolare non si sa fino a quando. Gol preso e parata comoda, media 6.

Djimsiti 7: un trentunenne con l’energia di un diciottenne e la maturità di un superveterano multiruolo. Braccetto semiperfetto con grande tempismo per rompere il ghiaccio. Coco gliela intercetta di mano, benché in Brianza chiusi tra quanto mura in mezzo ai monitor ritengano di no.
Hien 6,5: si segnala soprattutto per un gran recupero a spezzare l’asse Tameze-Adams in avvio di ripresa, ma bisogna ritagliargli una parte definitiva sulle palle inattive da cui si continua a beccare sanguinosamente. 
Kolasinac 6: scavigliato recentissimo a Barcellona, stavolta tocca al flessore destro (30′ pt Toloi 6: senza infamia né lode, specie perché il centrosinistra non incrocia le sue idee, le sue attitudini e le sue esperienze sul gioco del calcio).

Bellanova 7: desideroso di mostrare al suo recente passato quant’è cresciuto in termini di intensità e personalità, sbatte soprattutto contro le decisioni della regia, perché Sosa lo prende gran poco.
De Roon 6,5: fronte ribaltato da frangiflutti non decisivo, ma comunque positivo.
Ederson 6,5: meno pimpante del solito, anche perché il Toro è un torello poco sbuffante e ancor meno sprintoso, quindi niente recuperi di dieci metri per volta as usual.
Ruggeri 6: terzino-pendolino con la consegna ormai chiara di non sbracare facendo quel che può. Ovvero due cross per tempo salendo dopo aver difeso benino (12′ st Cuadrado 7: accende la manovra, il gioco, la squadra, i duetti, gli scambi e le chances senza trovarne di pulitissime in prima persona).

Brescianini 6,5: se è lui a costringere Vanoli alla revisione tattica, tanto riserva non deve essere. Tiene tutti sul pezzo con la sua strapotenza fisica e la sua presenza, arrivando solo in lievissimo ritardo sulle due palle dentro a fine primo tempo (12′ st Samardzic 6: tende ad avvamparsi sempre meno e con minor frequenza. All’attivo, un assolo deviatogli in corner e la palla sulla testa di Pasalic).
De Ketelaere 6: cuce e propone, senza rischiare di suo. Sufficiente per voto e anche a mettere i brividi alla difesa a cinque di un avversario che dietro la linea della palla non ne tiene meno di otto (12′ st Pasalic 6: gioca e stragioca sbagliandone nondimeno una grossa. A volte l’attrezzo si può anche controllare senza tentare l’eurogol di volée).

Retegui 5,5: bravo e furbo a procurarsi il rigore, ingenuo nello sbagliarlo con quel movimento simil Zaza. Il saltello lo pagava anche Van Basten, di che stiamo parlando? (40′ st Scamacca sv: accusa un problema al quadricipite femorale, dice il Gasp. Dopo sei mesi, un colpo di testa molle su invito di Cuadrado e cala di nuovo il buio).

All. Gasperini 6: è Brescianini a seguire le evoluzioni tattiche degli ospiti e non il contrario, ma ci mancherebbe. I piani gara esistono per essere smentiti dai fatti. Il problema è che Daniel Maldini non era schierabile e l’erbuschese non è assolutamente una punta. Si sta facendo male o fermando chiunque per i più svariati motivi, ma il manico anziché reclamare fretta per il sesto attaccante, che serve come l’aria e l’acqua, se la prende col Var. Valvola di sfogo comprensibile. Manca anche un difensore. Di più non può fare, nemmeno cambiandone tre alla volta, decisamente tanti. Coperta cortissima.