Carnesecchi 6:
fa quel può salvando il salvabile, due volte su Cutrone e una su Sergi Roberto.
Djimsiti 5: lo specchio della prestazione di squadra, fa venti minuti buoni e il resto da mani nei capelli, senza presidiare la zolla come d’abitudine.
Kossounou 5: vincere, si fa per dire, qualche duello con Cutrone non lo salva, perché pensa a tamponare più che ad anticipare e alla fine tutta la difesa si trova sotto assedio.
Kolasinac 5: appena Strefezza viene invitato da Fabregas a entrare più in campo, buonanotte. Resta così rannicchiato in area da risultare determinante per il sorpasso altrui. Brutta roba farsi mettere a sedere da Gabrielloni, icona del Lario dalla serie C.
Bellanova 6: grande slancio per un tempo e altrettanta confusione nell’altro, pur senza colpe specifiche. Con Jimmy, nella catena di destra, ben poca intesa.
De Roon 5,5: capitano coraggioso nel fare le veci di Djimsiti che perde le posizioni, ma egualmente inefficace. Se non altro resta dentro la partita mettendoci quel che ha. Poco, nell’occasione, dopo gli sbuffi del lunedì sera per non tentare nemmeno di provare a giocarla e i meme conseguenti coi gonfiabili da spiaggia. Mica scherza, il Como…
Ederson 5: riesce a perdere gli uno contro uno anche quando prova a mettere il Bostick tra Sergi Roberto e sé, ma il catalano è una furia e lui, se non è in forma al cento per cento, non può ripetere prestazioni monstre tipo quella con l’Arsenal (30′ st Vlahovic 6: vede palla e ci si fionda per un rigore tardivo, ma se non altro la prende. Gli sia di buon auspicio, merita chance se i titolari fanno le statuine del Presepe).
Zappacosta 6,5: averlo tolto significa averla persa definitivamente e difatti il terzo lo si becca entro tre giri scarsi di lancetta. L’unico ad attaccare gli spazi con decisione, anche se la precisione viene meno nel finale di primo tempo (10′ st Cuadrado 6: sfiora il 2-3 nell’aggrovigliato dai e vai con Lookman, poi si sposta a destra e pur non lasciando passare anima viva non punge più).
Pasalic 5,5: tocca palla sì e no tre volte tra le linee, senza sbagliare, ma per il resto è impalpabile (1′ st Brescianini 5,5: se la doppietta di Lecce all’esordio aveva fatto pensare allo sboccio di un nuovo campione, anche stavolta il ridimensionamento fa pensare più a un ripetente diviso tra due zolle del centrocampo).
De Ketelaere 6: qualche spunto, anzi qualcosa di più, perché se rimane un po’ lontanuccio dall’area almeno asseconda le sovrapposizioni sgroppanti di Bellanova e apre il gioco. Ma nel clima da battaglia serve a pochino (14′ st Samardzic 5,5: combina pochino e non è decisivo nemmeno da palla inattiva, quando deve metterci piede e mira. Un altro rimandato… a ottobre).
Retegui 6: apre i contropiedi, scende a recuperare palla, insomma fa tutto bene tranne farsi largo nell’area più affollata del mondo, essendo il Como aduso a difendere perfino a sei. Trovato un varco di suo becca anche la sbracciata salvifica di Audero (10′ st Lookman 5,5: da subentro non è quasi mai al meglio, questione di motivazioni e orgoglio. Dà una buona palla a Cuadrado, forse involontariamente, senza provarci personalmente).
All. Gasperini 5: non azzecca la formazione e, causa Brescianini su tutti, nemmeno i cambi. Nella vecchia guardia s’aprono crepe e l’amalgama coi nuovi non è ancora in grado di tamponare le falle. Con Hien a dirigere la difesa e Kossounou braccetto, com’è sempre stato al Bayer e anche in precedenza, forse sarebbe andata un po’ meglio.