Prosegue la ricerca della verità su quanto successo al pullman dei tifosi atalantini che stava rientrando dalla trasferta di Firenze. Il mezzo con a bordo i tifosi nerazzurri sarebbe stato fermato vicino al viadotto Varlungo, a pochi metri dal casello di Firenze Sud. Le versioni della Questura di Firenze e del comunicato della Curva Nord non coincidono. I primi affermano di essere intervenuti perché alcuni tifosi atalantini sarebbero scesi dal mezzo che li trasportava per attaccare le Forze dell’Ordine con spranghe e bastoni. Versione che non trova riscontri nelle immagini dei video girati dai passeggeri dei pullman in coda. Quale sarebbe stato il motivo per il quale i tifosi nerazzurri avrebbero manifestato un atteggiamento intimidatorio? Nessuno. Nessuno scontro è stato rilevato tra i sostenitori bergamaschi e quelli locali prima, durante o dopo la partita. E neanche tra le due fazioni nei confronti delle Forze dell’Ordine. In poche ore i filmati hanno fatto il giro del web dando una versione diversa da quella ufficiale. Gli appelli si sono susseguiti partendo dal comunicato emanato dalla Curva Nord dell’Atalanta che dichiara di voler perseguire la verità poiché i supporters nerazzurri mai avrebbero cercato il contatto con polizia o sostenitori avversari. A seguire ci sono stati gli appelli del deputato Daniele Belotti e della senatrice Alessandra Gallone che hanno provveduto a contattare il Questore di Firenze con lettere istituzionali. Anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha chiesto chiarezza sui fatti accaduti con un lungo post sul proprio profilo facebook. Il primo cittadino bergamasco ha chiesto direttamente al Ministro dell’Interno Matteo Salvini di fare luce su quanto accaduto. Nessun tifoso atalantino avrebbe mai commesso gesti di tale scelleratezza a pochi metri dal casello autostradale, sapendo di rischiare sicuramente un fermo e di saltare quindi un’ipotetica trasferta a Roma per la finale di Coppa Italia. Una finale che rappresenta un sogno per il popolo bergamasco. Diversi sono stati i feriti colpiti dalle manganellate dei poliziotti: le immagini parlano chiaro. I tifosi atalantini sarebbero poi stati identificati, dopo essere stati messi in fila, costretti ad esibire un documento d’identità con la schiena al muro. Non è accettabile che nel 2019 avvengano ancora questi fatti. Lo sport è aggregazione, divertimento, passione e amore. L’azione violenta subita dai tifosi atalantini merita la massima chiarezza. L’appello lanciato dal sindaco Gori è diventato un’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Antonio Misiani, nella speranza che quanto successo venga chiarito nelle sedi opportune al più presto.
Mattia Maraglio