di Costanza Vismara

Questa volta è stato tutto diverso. Da qualche tempo seguo alcune rassegne per Bergamo & Sport. Mi accreditano il biglietto e vado in teatro. Mi siedo in platea e mi godo lo spettacolo, assorbendone tutte le emozioni che poi dovrò mettere sulla carta. La biglietteria mi riserva sempre i posti migliori, vicinissimi al palco, ma questa volta, mi sono spinta oltre. Martedì 11 giugno, sul palco sono salita io, come comparsa. Eravamo in cinque, arrivati da un annuncio trovato su internet. Monica, Marta e Camilla, giovani ed esperte danzatrici dalla scuola Danzarea di Mozzo, Giovanni, un bancario con la passione vera per la danza e io, curiosa, in cerca di nuove esperienze.
Durante il giorno abbiamo fatto le prove con la compagnia Artemis Danza di Monica Casadei, eclettica coreografa emiliana. Poi, alle 21.30, tutti pronti, si va in scena. Loro sono in undici elementi, concentratissimi che, con un incredibile lavoro di coordinazione, interpretano la passione di Violetta, sulla musica di Giuseppe Verdi. La Casadei ci offre la visione moderna di una Traviata dove la danza trionfa gloriosa attraverso la tensione di corpi carichi di un pathos da brividi per trasportarci in un vortice di passioni. Lo spettacolo è un viaggio coreografico in cui la danza e l’opera duettano dando corpo a un fluire di immagini sbrigliato da qualsiasi volontà di aderenza didascalica, eppure legato a doppio filo al dramma di Violetta. Da dietro le quinte vedo tutto quello che di solito non mi è dato vedere. Dalla platea tutto è perfetto, i ballerini spuntano fuori impeccabili, concentrati e calati nel loro ruolo di scena, quasi in trance. Da qui li vedi uscire e tornare umani, cambiarsi in pochi secondi, respirare profondamente, soffiarsi il naso, imprecare, pettinarsi, abbracciarsi, aiutarsi ad allacciare i vestiti e, a volte, uscire coi vestiti slacciati che piano piano, durante la danza, cadono lasciando Violetta nuda nel suo dramma. Dietro le quinte i ballerini si coordinano con brevi cenni per poi ritrasformarsi. Sembrano maghi. E noi, comparse estranee al tutto, ci siamo magicamente fusi a loro, abbiamo indossato i loro abiti di scena entrando nel gran finale. Poi gli inchini e la riscossione degli applausi, tanti, tantissimi. E’ stato molto emozionante. Il Festival Danza Estate, nella sua venticinquesima edizione, sta proponendo spettacoli veramente interessanti. Ieri è stata la volta della danza Contact di Urs Stauffer con “sur le traces de l’ours”, i biglietti erano esauriti già da mercoledì. Il prossimo spettacolo in programmazione è giovedì 20 giugno alle 21.30, “D’amore e ombra” della Mmcompany. Per informazioni sui prossimi spettacoli visitate il sito www.festivaldanzaestate.it oppure telefonate al C.S.C. Anymore allo 035/224700.