Entro stasera o al massimo sabato il nodo legato a Diego Laxalt dovrebbe sciogliersi. Perché tra lo scontento esterno uruguaiano del Milan e l‘Atalanta la distanza si misura in termini di centinaia di migliaia di euro, forse di un milione, come suggerito dalla Gazzetta dello Sport. La dirigenza nerazzurra sarebbe disposta a offrirgli un ingaggio netto di 800 mila euro per cinque anni, mentre in rossonero l’attuale riserva di Ricardo Rodriguez percepisce 1 milione 800 mila.
Ieri sera a Milano la cena del mancino classe 1993 coi suoi agenti Ariel Krasouski e Vincent Casella non è stata sufficiente a sparigliare le carte prendendo la decisione del caso. Anche perché alla finestra, pronte a rilanciare, ci sono Olympique Marsiglia e Fenerbahce. Che ovviamente sono disposte a offrire di più.
Da Zingonia si aspetta il sì del giocatore senza alcuna fretta, ma anche senza alzare la posta in palio. Laxalt davanti a sé ha una scelta ben precisa: o virare verso realtà del tutto nuove solleticato dall’ingaggio, oppure riabbracciare l’allenatore Gian Piero Gasperini, suo mentore al Genoa dal gennaio 2015 al giugno 2016. Coi rossoneri l’intesa c’è già: prestito con obbligo di riscatto. Altrimenti si torna su Youssuf Sabaly del Bordeaux o Philipp Max dell’Augsburg.