Atalanta – Inter 1-1 (0-0)ATALANTA (3-4-2-1):
Sportiello 7; Djimsiti 6, Romero 7, Toloi 6,5 (28′ st Muriel 7); Hateboer 5,5, Freuler 6,5, Pasalic 6 (14′ st Pessina 6), Ruggeri 6,5 (45′ st Mojica sv); Malinovskyi 5,5 (14′ st Miranchuk 7), Gomez (cap.) 6; D. Zapata 5,5 (28′ st Lammers 6,5). A disp.: 31 Rossi, 95 Gollini, 4 Sutalo, 42 Scalvini, 27 Depaoli, 72 Ilicic, 79 Diallo. All.: Gian Piero Gasperini 6,5.
INTER (3-5-2): Handanovic (cap.) 6; Skriniar 6, De Vrij 6, Bastoni 6; Darmian 6,5 (38′ st Hakimi sv), Barella 6, Brozovic 6,5, Vidal 6 (25′ st Gagliardini 6), Young 6,5 (38′ st D’Ambrosio sv); Alexis Sanchez 6 (29′ st Perisic 5,5), Lautaro Martinez 6,5 (29′ st R. Lukaku 5,5). A disp.: 35 Stankovic, 95 Radu, 42 Moretti, 44 Nainggolan, 24 Eriksen, 99 Pinamonti. All.: Antonio Conte 6.
Arbitro: Doveri di Roma-1 5,5 (Longo di Paola, Del Giovane di Albano Laziale; IV Ghersini di Genova. Var Mariani di Aprilia, AVar Bindoni di Venezia).
RETI: 13′ st Lautaro (I), 34′ st Miranchuk (A).
Note: ammoniti Lautaro, Djimsiti, De Vrij e Vidal per gioco scorretto. Tiri totali 9-10, nello specchio 3-3, respinti 3-2, parati 2-2. Corner 2-5, recupero 0′ e 3’30” .
Bergamo – Lautaro batte il colpo, Miranchuk (primo gettone in A anche per lui) il rintocco infilandola nella cruna dell’ago giusto per bissare la prodezza danese in Champions: tra Atalanta e Inter finisce pari e patta, tutto sommato ricalcando quanto visto a pelo d’erba dopo le fatiche europee di entrambe. La Dea finora aveva pareggiato soltanto in coppa. Gasperini rischia Ruggeri dallo start optando per il ritorno alla formula a due trequartisti, salvi ripensarci in corso d’opera sistemando la linea a quattro difensori nel forcing finale alla ricerca della meritatissima divisione della posta in palio. Ospiti più solidi e cinici che altro, ma alle soglie della seconda sosta per le Nazionali anche la paura di perdere ulteriore terreno dall’alta classifica ha giocato la sua parte.
Il palleggio di casa conosce il primo esito con la punizione a due Malinovskyi-Gomez sulla barriera (7′) dopo la carica su Zapata di Darmian, segno che i meneghini difendono costantemente a cinque rinculando con gli esterni, poi è Romero a salvare capra e cavoli sulla primissima folata ospite strappandola a Lautaro in asse col laterale ex Parma e Torino. Il rinvio di Djimsiti per interrompere la trama Barella-Sanchez per poco non consente a Martinez di calare il 13, ma il mirino è spostato troppo in alto. Si va di fiammate col rischio di scottarsi qua e là. 16′, 18′, 19′, il terno al lotto mancato delle mezze chances da botta e risposta: Hateboer può solo toccarla di testa dal fondo su palla dentro di Freuler dal centrosinistra agevolando la presa bassa di Handandovic, quindi lo svizzero, reindirizzato sulla zolla di competenza, la sgancia dal di qua del vertice destro chiamando il portiere sloveno alla smanacciata per staccarla dall”incrocio e infine l’argentino avanzato altrui calcia a lato del primo palo a rimorchio del cileno, bravo a trasformare nel manicaretto di un assist in mischia un filtrante a casaccio di Barella. I bergamaschi sembrano comunque avere le idee più chiare, pur difettando nella visione dello specchio, come dimostra la sparata alle stelle (23′) di Malinovskyi che spreca una percussione del Papu, lesto a servire in orizzontale il compagno di linea. Non che i Conte-boys se ne stiano con le mani in mano, vedi Vidal che a tiro di un giro di lancetta si appoggia sulle spalle di Romero e Freuler per prendere l’ascensore chiamatogli da Bastoni, ex di turno insieme al panchinaro Gagliardini.
Se la prima metà si chiude col piazzato dell’ucraino (fallo di De Vrij su Freuler) respinto dalla muraglia in kit stile tovaglia, nella ripresa servirebbe l’accelerata che a lungo non si scorge nemmeno col binocolo. Matteo da Zogno tira il freno a mano salvo sbucare (8′) sull’ammollo di Freuler mancando di un amen l’impatto con la fronte; di là Lautaro viene ancora stoppato (10′) dal Cuti, ma Djimsiti non riesce a uscire proprio su quest’ultimo che stacca imperioso per il vantaggio (13′) correggendo nell’angolo opposto il traversone al bacio di Young. Dentro Miranchuk e Pessina, si spera di schiodarsi dallo zero. Se il crossatore inglese a un soffio dal ventesimo recupera provandoci in solitario da fuori senza successo, è Sportiello a negare il bis nella stessa azione interista, abbassando la saracinesca su Vidal, smarcato dall’apertura di Alexis, e sul successivo tap-in di Barella. Subito dopo il Toro di Cali non ce la fa ad allungare la zampa sul lungolinea di Miranchuk: Muriel e Lammers portano alla virata a 4 dietro, la Beneamata mette Perisic e Lukaku. Il russo alla prima occasione buona impatta, a fil di secondo legno, girandosi al limite per convertire in oro un possesso palla prolungato con Muriel a rifinire un po’ defilato verso sinistra. L’assistman cicca da lontano al 38′ per sfiorarla in tuffo (40′) accompagnato dall’ennesima pallonessa svizzera. Nel recupero la seconda palla concessa dal nazionale albanese produce il tiraccio ai dirigibili di Barella (1′), il firmatario dell’1-1 (2′) la prende di braccio venendo contrastato forse fallosamente da D’Ambrosio (calcio sul braccio sinistro, gioco pericoloso) sul lancio di Muriel e Sportiello anticipa nel mischione Lukaku protagonista sull’ultimissimo allunghino dal fondo di Hakimi. Bergamaschi a 13 con la Juventus, quarti ex aequo, in zona Europa.
Simone Fornoni