Atalanta – Napoli 1-0 (1-0)ATALANTA (3-4-1-2):
Dajcar 6,5; Scalvini 6,5, Cittadini 5,5 (1′ st Del Lungo 6), Ceresoli (41′ st Hecko sv); Oliveri 7, Giovane 6,5 (32′ st Zuccon 6), Panada (cap.) 6,5, Renault 6,5 (41′ st Chiwisa 6); Sidibe 7; Omar 5,5 (27′ st Bernasconi 6,5), Cisse 7. A disp.: Sassi, Fisic, Ferrara. All.: Massimo Brambilla 6,5.
NAPOLI (3-4-2-1): Idasiak 6; Pontillo 5,5 (17′ st Costanzo 6,5), D. Hysaj 6,5, Mané 6 (35′ st Acampa sv); Di Dona 6,5 (35′ st Spavone sv), Saco 5,5, Gioielli 6, De Marco 5,5 (35′ st Pesce sv); Vergara 6,5, Mercurio 5,5 (11′ st D’Agostino 6,5); Cioffi 7. A disp.: Boffelli, De Luca, Flora, Toccafondi. All.: Nicolò Frustalupi 6.
Arbitro: Giordano di Novara 7 (Barberis di Collegno, Peloso di Nichelino).
RETE: 33′ pt Cisse (A).
Note: mattinata soleggiata, spettatori 80. Ammoniti Di Dona e Ceresoli per gioco scorretto. Allontanato al 33′ st Carlo Frulio (magazziniere Napoli) per proteste. Tiri totali 13-8, nello specchio 5-2, respinti/deviati 3-1, parati 4-2. Corner 3-2, recupero 3′ e 5′.
Zingonia – Cisse (Moustapha) stavolta usa la testa e tanto basta a strappare i tre punti per rilanciarsi nella corsa ai playoff. Ma nessuno pensi che contro il Napoli, vittorioso a campi invertiti, sia stato ottenuto il massimo risultato col minimo sforzo. La terza perla della new entry della Primavera dell’Atalanta aiuta, eccome, a saltare a piè pari l’ostacolo della neopromossa, nonché il consueto sforzo prolungato per convertire in oro la mole di gioco creata. Il percorso prosegue al “Tre Fontane” di Roma contro i giallorossi domenica 13 a pranzo e il sabato successivo con la Fiorentina a Zingonia alle tre del pomeriggio.
Quanta fatica, come sempre del resto, in attesa di fendere la banchisa della perfetta parità, al minuto 33, quando l’ascensore del guineano chiamato dalla punizione scucchiaiata da Oliveri dalla trequarti destra battezza l’angolino alla sinistra di Idasiak. Al 6′ sbuca il prestito dei big Scalvini, che per quanto di gamba lunga non riesce a indirizzare con potenza la spaccata in scia della doppia sponda Cisse-Sidibe dal secondo palo sul primo ammollo in croce di Oliveri. Non che siano più pericolose, intorno al quarto d’ora, la svettata di Renault, pescato da Giovane, e l’apertura eccessiva di compasso di Omar rientrando dal limite sul piede debole. Si divora invece il rompighiaccio Mercurio, che senza approfittare del pasticcio della catena di sinistra nerazzurra ad agevolare la proiezione verso il fondo di Cioffi, bravo a sistemarsela dopo un mezzo sombrero, all’altezza del secondo legno svirgola un sinistraccio alto e largo, pur privo di opposizione. Una ventina più tris (di recupero) all’intervallo, chance mostruosa. Gli ospiti, però, sono già saliti di tono, e dopo un recupero di Saco con lo scambio tra terminale e trequartista destro portano Gioielli alla stoccata bassa dalla lunetta di poco a lato ma tutto sommato controllabile. Una fiammata che anziché avvamparsi si spegne alla mezzora, quando ancora il capitano dei Ciucci punta Cittadini laddove il campo è quasi al termine impegnando Dajcar che si oppone a corpo morto. Al quarantesimo, per chiudere la prima frazione, il raddoppio sciupato da Omar, in corsa, anticipando Cisse che aveva arpionato la sfera magica di Sidibe al gong dell’area piccola.
Se il tempo si conclude sulla carambola tra il centrale destro altrui e il ginocchio dell’ivoriano sulla nuova fiondata secca in area dello svedese, servito dal pendolino palermitano, e col diagonale largo di Cioffi in asse con Vergara, l’avvio di ripresa regala un’altra occasione in gioco aereo del neo bomber d’inverno accarezzato dallo schema da corner corto con Giovane a crossare a rientrare. Proprio del romagnolo la risposta alla lontana (22′) al tentativo immediato ma loffio dell’interno sinistro partenopeo, mentre Saco alza la mira da calcio franco (26′). Da segnalare, in seguito, solo una volatona di Bernasconi senza esito (32′), il piazzato di Vergara inizialmente non trattenuto dal portiere sloveno della Baby Dea (38′) e infine il doppio conato Chiwisa-Sidibe sbattuto su muraglia e ultimo baluardo.