Il futuro di Mattia Caldara si deciderà tra un mese. L’Atalanta abituata a programmare il mercato in ogni suo dettaglio non ha ancora deciso cosa fare con il Milan per il difensore di Scanzorosciate: l’accordo prevede un diritto per il club nerazzurro, senza obbligo, di esercitare il riscatto entro il 30 giugno alla cifra fissata di 15 milioni.
Tanti per un giocatore che in questo momento è a margine delle rotazioni, con solo un centinaio di minuti giocati da settembre in sette presenze.
L’ultimo filotto di gare di campionato, pur contro avversari di bassa classifica come Cagliari, Sampdoria e Crotone, lo ha visto ai margini, in panchina senza un’occasione da titolare come quelle avute lo scorso anno quando rientro’ a gennaio dal Milan.
Caldara ha ormai recuperato dallo stop per l’operazione al tendine rotuleo, semplicemente in questa fase non trova spazio.
Gasperini però ha stima del calciatore e dell’uomo, apprezzato anche nello spogliatoio e negli allenamenti, per cui ogni decisione va ponderata, considerando i costi e l’alto ingaggio contrattuale del difensore (sotto contratto con il Milan fino al 2023).
Un’ipotesi realistica sarebbe quella di prorogare di un’altra stagione il prestito dal Milan trovando un’altra formula alternativa.
In questo modo l’Atalanta, che vorrebbe ancora il giocatore ma non alle cifre attuali, avrebbe un’altra annata per valutare il giocatore e il Milan non dovrebbe farsi carico di un atleta che al momento non rientra nei suoi piani tecnici.
Valutazioni che verranno fatte tra un mese, da metà aprile, quando si comincerà veramente a preparare il mercato.